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In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

La disoccupazione non è più un problema solo giovanile.

Nel 2006 in Italia c’erano 150.000 disoccupati nella fascia tra i 50 anni e i 64 anni, dopo dieci anni nel 2016 sono diventati 486.000. Quindi, la disoccupazione over cinquanta è aumentata in dieci anni del 224%. I disoccupati in Italia sono passati da 1.640.000 nel 2006 a 2.950.000 nel 2016, con un incremento di circa l’80%.

  • La disoccupazione in Italia in dieci anni è quasi raddoppiata. Invece, nello stesso periodo, la disoccupazione nella fascia di età da 50 a 64 anni è più che triplicata.

Avevo già evidenziato, quasi tre anni fa, che in Europa e in Italia il problema della disoccupazione in età avanzata veniva ignorato. La situazione è peggiorata ulteriormente.

Non solo sono aumentati i disoccupati ma sono aumentati anche gli scoraggiati e gli inattivi. Infatti, nel 2006 gli over 50 inattivativi o scoraggiati erano meno di 400.000, nel 2016 sono diventati 670.000, un incremento di circa il 72%. Per cui il numero dei disoccupati reali è sicuramente maggiore.

La bufala dell’aumento dell’occupazione over 50.

Molti guardano al tasso di disoccupazione italiano che si è stabilizzato e ignorano il bassissimo tasso di occupazione. Ne avevo parlato oltre un anno fa, globalmente il tasso di occupazione sta leggermente migliorando negli ultimi anni ma siamo sempre tra gli ultimi.

Allungando l’età in cui si va in pensione aumentano gli occupati over 50. Ma i disoccupati e gli scoraggiati aumentano molto di più. Ovviamente, lasciando molte più persone senza lavoro e senza pensione qualcuno riuscirà a trovare un lavoro. Quindi, chi usa il dato dell’aumento degli occupati over 50, senza spiegare i motivi palesi alla base della crescita, sta manipolando la realtà.

Anche guardando solo i disoccupati ufficiali, nel 2016 la fascia di età da 50 a 64 anni ormai rappresenta il 16,5% del totale dei disoccupati italiani. Fare credere che esita solo il grande problema della disoccupazione giovanile è pura follia. Per gli stessi motivi, come si fa a dire che il problema della disoccupazione è in via di risoluzione visto che forse c’è, o forse ci sarà, una timidissima ripresa economica?

Dire queste mezze verità è anche un modo per cercare di illudere gli elettori che hanno ancora un lavoro ma temono di perderlo.

I dati usciti a maggio 2017 sulla disoccupazione di marzo 2017 confermano la mia tesi. Per la prima volta dall’inizio delle serie storiche mensili, i disoccupati over 50 hanno superato i disoccupati nella fascia tra i 15 e i 24 anni. A marzo, infatti, i senza lavoro con più di 50 anni erano 567.000 mentre tra i 15 e i 24 anni erano di 524.000. Rispetto a febbraio i disoccupati over 50 sono aumentati di 59.000 unità.

Ormai siamo tutti giovani, ma nel senso che siamo tutti a rischio altissimo di rimanere disoccupati o sottoccupati.

Perché non si riesce a risolvere il problema della disoccupazione?

Mi rendo conto che bisogna risolvere il problema della disoccupazione con un approccio organico, che purtroppo non c’è stato. Si è provato a eliminare la disoccupazione per decreto, come nel caso di garanzia giovani. I risultati sono stati scarsi e, come abbiamo visto, per alcune fasce di età è stato un disastro. La disoccupazione in aumento è un fallimento della politica e dell’economia italiana ed europea.

  • Ad esempio, disoccupati a gennaio 2017 erano 3.097.000, 2.000 in più di dicembre 2016 e 126.000 in più rispetto a gennaio 2016. Il governo italiano, in questo disastro, commenta solo i 236.000 nuovi occupati su gennaio 2016. Dimenticando di dire che il dato è stato prodotto dalla riduzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, -461.000.

Come alle elezioni, i politici trovano sempre un dato che mostra un piccolo miglioramento per cantare la loro vittoria, ma quale vittoria? Stanno, nella migliore delle ipotesi, stabilizzando il dramma della disoccupazione e sono felici. Come fanno a non capire che è inaccettabile un tasso disoccupazione così alto e per così lungo tempo? Non riusciamo a risollevarci ma per loro va bene così.

Non vedo politici europei e italiani ossessionati dalla necessità di risollevare l’economia e creare opportunità di lavoro. I problemi sono sempre altri e degli altri. La pazienza degli italiani potrebbe finire presto o forse è già finita, come abbiamo visto per il referendum costituzionale.

Bisogna prendere decisioni coraggiose per abbassare il tasso di disoccupazione.

  • Servono riforme impopolari per rilanciare l’economia e il mercato del lavoro? Ok, facciamole.
  • Serve maggiore integrazione Europea? Facciamola. Oppure ammettiamo che abbiamo fallito e ognuno per se e dio per tutti.
  • Serve copiare il modello politico e economico USA o UK? Ok copiamo tutto e andiamo avanti.

Basta che non continuiamo ad affondare in un mare di chiacchiere. Non credo che possiamo permetterci di perdere altri tre anni di tempo, questa è l’ultima chiamata.


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Enrico Filippucci
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