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Lo stupore dei datori di lavoro che non trovano personale.

Difficile trovare persone qualificate e motivate da assumere in Italia?

Gestendo un’enorme comunità online, che si interessa di lavoro, economia e social media, spesso, oltre alle molte lamentele di chi non trova lavoro, vedo condividere articoli che denunciano la difficoltà di reperire personale.

Escludendo i casi in cui le ricerche sono per personale altamente specializzato e molto richiesto, obiettivamente difficile da trovare, negli altri casi bisogna fare alcune riflessioni. Partendo dal caso peggiore.

1 – Non trovo persone da assumere. Invece non trova polli da spennare.

Nella mia comunità mi è capitato di vedere persone che, lamentandosi di non trovare personale da impiegare nella loro azienda, cercano invece di vendere corsi di formazione a pagamento o peggio. Purtroppo, di truffatori ce ne saranno sempre e si può solo allontanarli e rendergli la vita difficile.

2 – Cerco persone da assumere, vuoi metterti in gioco?

Altre volte trovi offerte di lavoro forse vere. Dove, il potenziale datore di lavoro, descrive le caratteristiche del suo candidato ideale ma non dice nulla di quello che dovrà fare, né tanto meno di come, se o quanto lo vorrebbe pagare. Questo non mi scandalizza, ognuno è libero di comunicare e chiedere quello che vuole, se è legale.

Quello che invece mi stupisce è che queste persone si sorprendano o facciamo finta di sorprendersi, se nessuno risponde ai loro annunci. Questi tipi di annunci sono come minimo sospetti. Ma non sanno che i siti internet sono pieni di annunci di truffatori?

Nelle interviste in cui si lamentano di non trovare personale da assumere spesso dicono di cercare persone che vogliono mettersi in gioco. Però, non dicono, e non gli viene chiesto, di che lavoro si tratta esattamente e nemmeno si capisce se vogliono pagare, se c’è solo un rimborso spese o una paga decente per questo fantomatico lavoro.

Questi datori di lavoro pensano che le persone che cercano lavoro abbiano tempo da buttare? Cercare lavoro non è un gioco è un lavoro serio. Il tempo dovrebbe essere prezioso anche per chi offre lavoro. Dare informazioni dettagliate serve a evitare reciproche perdite di tempo e serve a convincere il candidato che non lo aspettano brutte sorprese.

Se non vuoi dare informazioni su quello che cerchi esattamente e su quello che offri sono affari tuoi, ma almeno evita di lamentarti se non ti rispondono.

3 – Cerco persone da assumere ma non voglio fare fatica o spendere soldi per trovarle.

Può capitare che chi fa un annuncio di lavoro, completo di informazioni, su ricerche teoricamente non particolarmente difficili, possa avere difficoltà nel trovare i candidati. Per superare questa difficoltà di reclutamento di personale, o per farsi pubblicità gratuita, alcuni pensano che la cosa migliore sia fare un bell’articolo, in cui ci si lamenta della mancanza di candidati.

Spesso, in questo genere di articoli, si lascia intendere che chi cerca lavoro in Italia è di frequente un po’ scansa fatiche e poco serio. Gli articoli che ho letto, si lamentavano di candidati non si sono presentati ai colloqui, oppure che si sono presentati e poi sono scomparsi. Oppure, chi offre lavoro si lamenta che pochi candidati appetibili abbiano risposto e ne deduce o che i candidati adeguati non ci siano o, se ci sono, abbiano qualche colpa nel non rispondere.

Il tocco finale è l’aggiunta di qualche aneddoto, quasi moralistico, sui candidati. Quelli che non volevano fare gli straordinari, quelli che non volevano lavorare la domenica, quelli che preferiscono non lavorare, piuttosto che trasferirsi per 800 euro netti al mese, e così via.

Questi aneddoti possano essere veri, ma è inaccettabile che dei professionisti non risolvano i problemi delle loro ricerche, da professionisti, quindi analizzando la situazione e ponendovi rimedio. Dare la colpa ai candidati è utile solo per farsi pubblicità gratuita in modo discutibile. I candidati non sono né peggiori né migliori di chi offre lavoro. Però, è innegabile che la crisi economica in Italia, dal 2007 a oggi, abbia dato più potere a chi offre lavoro, non a chi lo cerca.

Se non trovaste candidati da assumere, prima di lamentarvi pubblicamente, fatevi queste domande:

  • Ho dato tutte le informazioni necessarie, per spiegare che candidato voglio, e cosa mi aspetto che faccia?
  • Ho specificato preventivamente eventuali criticità? Ad esempio, trasferte 5 giorni su 5, quasi tutti i weekend lavorativi, condivisone dei rischi, assenza di uno stipendio minimo garantito, discontinuità e incertezza nel richiedere le prestazioni lavorative.
  • Abbiamo previsto una retribuzione e un tipo di contratto che possano essere competitivi rispetto ad altri datori di lavoro, concorrenti su quel tipo di candidato?
  • Ho trattato il candidato come vorrei che fossi trattato io, quando sono in cerca di un lavoro?
  • Abbiamo investito adeguatamente nel promuovere la ricerca di candidati?
  • Ho diversificato i mezzi con cui ho promosso la mia ricerca, senza cercare di sfruttare la selezione di lavoro e i candidati per farmi pubblicità gratuita?
  • Abbiamo analizzato e capito le motivazioni dei rifiuti dei candidati?
  • Ho indagato le mancate risposte al mio annuncio, con chi lo pubblicizza?
  • Sono certo di non avere pregiudizi che mi impediscano di capire i problemi? O pregiudizi che mi facciano escludere ottimi candidati?

Se dopo tutto questo, non riusciste a migliorare i risultati della vostra ricerca, cambiate il selezionatore, o chi pubblicizza i vostri annunci di lavoro, oppure il tipo di candidato che cercate.

Conclusione

Ovviamente si può discutere pubblicamente dei problemi che si incontrano nelle ricerche di personale. Invece, rilasciare un’intervista senza contraddittorio, senza informazioni precise, magari accusando la controparte più debole ingiustamente, è stucchevole.

Chi è in buona fede, mette tutte le carte sul tavolo e accetta il contraddittorio. Questi temi non si possono trattare con interviste prezzolate e in ginocchio. Accettando il confronto, si può discutere ovunque di questi problemi, sui social o in un vero dibattito. Quando è stato fatto, spesso si è scoperto che il problema non erano affatto i candidati.

Chi cerca lavoro ha forse qualche ragione in più per lamentarsi, ma questo approccio non aiuta nemmeno chi cerca lavoro. Non scarichiamo le nostre colpe e le nostre mancanze sugli altri. Lamentarsi e basta non serve, dobbiamo analizzare, riflettere, magari discutere, ma poi bisogna agire di conseguenza.


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Enrico Filippucci
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