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Nel lavoro sei giovane o maturo se:

Le qualità che ti rendono giovane o maturo nel mondo del lavoro:

C’è ormai da tempo in Europa una rigorosa classificazione anagrafica delle persone, come se la caratteristica principale che definisce ciascun lavoratore europeo fosse l’età.

Tutto è rigidamente diviso per classi di età nelle politiche per il lavoro e nelle selezioni delle aziende. Cerchiamo di capire cosa cercano le aziende europee in un lavoratore giovane e in uno maturo. Partiamo con un gioco, leggete queste caratteristiche e poi pensate a persone giovani e mature che conoscete.

Sei giovane se:

  • Hai voglia di imparare cose nuove.
  • Hai entusiasmo per la vita.
  • Hai la capacità di imparare velocemente.
  • Sei resistente ai carichi di lavoro e allo stress.
  • Conosci le nuove tecnologie e le nuove tendenze.
  • Sei ambizioso.
  • Sei ottimista.
  • Sei capace di imparare nuove lingue.
  • Sei creativo.
  • Hai coraggio.
  • Hai pochi pregiudizi.
  • Se propenso al cambiamento.

Per alcuni invece sei giovane se:

  • Sei disposto a lavorare quasi gratis.
  • Sei ingenuo.
  • Sei manipolabile.
  • Non sai farti rispettare.
  • Costi poco.

Sei un lavoratore maturo se:

  • Conosci tante cose e hai avuto tante esperienze.
  • Hai capito quali sono i valori importanti della vita.
  • Hai imparato a capire e ad ascoltare le persone.
  • Conosci i tuoi punti di forza e di debolezza.
  • Sai fare bene tante cose.
  • Sai tante lingue.
  • Sei capace di imparare da solo.
  • Sei empatico.

Per alcuni sei un lavoratore maturo se:

  • Sei la negazione di quanto detto per un giovane.

La realtà è complessa e i pregiudizi la semplificano.

Credo che vi sarete resi conto che le caratteristiche intellettive di un lavoratore dipendono solo minimamente dall’età. La mia lista di qualità potrebbe essere la mappa dei pregiudizi. I pregiudizi servono a chi non vuole pensare o non è in grado di pensare, danno l’illusione di evitare dei rischi. Nella mia lista, ho messo solo qualità positive per i giovani e per i più maturi, ma sono ugualmente pregiudizi.

I pregiudizi sono un pericolo più per chi li ha che per chi li subisce.

Basare le scelte aziendali o personali su dei pregiudizi, di qualsiasi tipo, è il modo migliore per fallire o per fare fallire un’azienda. Fare annunci di lavoro del tipo “massimo 30 anni” o “minimo 40”, può essere un chiaro esempio di un’azienda che si basa su stupidi pregiudizi.

Vietare questi tipi di annunci di lavoro per legge è purtroppo inutile. Infatti, in Italia è vietato per legge ma le aziende, che hanno pregiudizi, non rispettano comunque questa legge.

Sono destinate a fallire le aziende che coltivano i pregiudizi.

Diventa molto difficile avere successo se si assumono le persone, o si affidano i lavori, in base a pregiudizi. Spesso, queste aziende, che scartano le persone migliori per dei pregiudizi, si lamentano perché non trovano personale da assumere.

Inoltre, il valore dell’azienda e la capacità di finanziarsi si indeboliscono con una cultura aziendale che favorisce i pregiudizi. Infatti, se gli investitori valutano un’azienda e scoprono che la cultura aziendale è intrisa di pregiudizi, il loro giudizio qualitativo sull’azienda sarà influenzato negativamente.

Chi è in grado di liberare la propria mente e il proprio cuore dalla paura e dai pregiudizi può cogliere le opportunità migliori. Con il coraggio e questa apertura mentale, anche le crisi si possono trasformare in opportunità, perché noi non siamo quello che ci è successo ma quello che decidiamo di essere.

Le capacità intellettuali sono legate solo in minima parte all’età.

Le capacità che ho elencato nel test non dipendono necessariamente dall’età. Le capacità che ho elencato non dipendono nemmeno dal sesso delle persone, dall’aspetto fisico, dalla fede religiosa o politica, dall’essere credenti o atei, dall’orientamento sessuale, dalla nazionalità o dall’accento. Gli asini nella foto sono felicemente asini, sia da giovani che da adulti.

Invece di credere e arrendersi ai pregiudizi, in un mondo ideale:

  • I lavoratori devono sviluppare più capacità e qualità per rispondere alle esigenze attuali e future. Purtroppo, non basta avere capacità e qualità, bisogna saperle dimostrare o farle “convalidare” dalla reputazione.
  • I datori di lavoro devono essere capaci di capire quali qualità o potenzialità ha un lavoratore. Il manager dovrebbe sapere utilizzare, nel posto giusto e nel modo giusto, le qualità o le potenzialità delle risorse umane, senza farsi condizionare da pregiudizi o luoghi comuni.

La paura è la madre di tanti pregiudizi e di tanti comportamenti negativi.

Alcuni sentono il mondo meno spaventoso o meno complesso se possono nascondere le paure dietro i pregiudizi. Purtroppo, questo non li aiuta a prendere le decisioni migliori e a salvarsi.

Ad esempio:

  • Hai paura di non avere esperienze sufficienti? Assumi persone con poca esperienza.
  • Temi di non avere leadership? Assumi persone fragili e manipolabili.
  • Hai paura del confronto? Assumi solo Yes men.
  • Temi chi è diverso da te? Scegli solo dei tuoi cloni anche per ruoli che necessitano diverse capacità. Oppure elimini persone che non hanno le tue debolezze.
  • Non credi nelle tue capacità? Ti limiti a copiare e a imbrogliare.

Si potrebbe continuare ma il succo è: liberiamoci dalle paure per non fare cose negative e per non avere pregiudizi. Paure e pregiudizi portano spesso alla mediocrità o al fallimento. Senza coraggio, senza prendere dei rischi, senza mettersi in discussione non si va lontano.


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Enrico Filippucci
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