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Passione o quotidianità? Cosa privilegiare?

Il difficile equilibrio fra passione e quotidianità.

Nel lavoro, come nella vita, la passione facilita la motivazione, ma bisogna riuscire a essere motivati anche nella routine. Si può parlare di routine anche facendo attività molto creative. Ad esempio, un sito web o un blog professionale sono spesso attività creative coinvolgenti che possono avere successo e produrre buoni guadagni. Tuttavia, anche queste attività creative dopo un po’ possono diventare ripetitive e monotone. Questo non è detto sia un male, spesso è solo una fase di maturità di un progetto che funziona.

All’inizio, forse è meglio cercare di sperimentare e differenziarsi da quello che c’è già sul mercato. Questo conta ancora di più nei lavori creativi.

Quindi, spesso è la fase del progetto o della nostra vita che determina la propensione a seguire la passione e l’intuizione o a mantenere una forte disciplina e ripetitività.

A volte siamo noi che vorremmo cambiare il modo di affrontare la vita lavorativa.

Ti basta lavorare per portare a casa i soldi? Oppure ti domandi facendo qualcosa, perché lo sto facendo? Che senso ha farlo?

Ogni tanto mi faccio queste domande. È un modo per trovare o mantenere una forte motivazione.

La motivazione è la forza più grande che abbiamo. Essere motivati e determinati produce enormi risultati. Di sicuro la fame, la paura o la rabbia danno grosse motivazioni, ma è meglio essere motivati dalla passione.

L’ideale sarebbe che le passioni coincidessero con quello che dobbiamo fare per vivere, ma questo non sempre è possibile. Spesso quello che ci motiva non è quello che dobbiamo fare per vivere.

Scegliere la sicurezza di un reddito non sempre coincide con le nostre passioni.

Ci sono diverse strategie o situazioni possibili:

  1. Farsi piacere quello che si deve fare per vivere e riuscire ad appassionarsi del proprio lavoro.
  2. Affrontare l’ignoto e rischiare per seguire le proprie passioni.
  3. Una terza possibilità è sfogare altrove le proprie passioni. Se è solo una fase di transizione, potrebbe permettere di trasferire l’entusiasmo accumulato fuori dall’ambiente lavorativo nel lavoro. Oppure, gli interessi esterni al lavoro potrebbero permettere di trasformare una delle attività extra lavorative in un lavoro.
  4. La cosa peggiore in assoluto è non avere interessi né per il lavoro né fuori dal lavoro. Se non si ama il proprio lavoro, non credo si possa andare avanti a lungo.

Sono fasi della vita che si alternano, ma più a lungo si percorre una delle strade, più diventa difficile cambiare. Una soluzione potrebbe essere quella di alternare frequentemente la routine che ci fa mangiare, con la passione che ci fa volare.

Il successo lavorativo credo sia possibile solo nel primo e secondo caso, le ultime due situazioni dovrebbero essere transitorie. Comunque, in qualsiasi situazione ci si trovi, cambiare è sempre difficile. È più facile seguire a lungo una delle strade, ma poi, se si dovesse scoprire che bisogna cambiare, potrebbe essere difficile farlo.

Entrambe le strade che portano al successo lavorativo hanno dei vantaggi, ad esempio:

  • Nella routine si possono approfondire e godere i rapporti con le persone che amiamo, si può avere una buona qualità della vita e un senso di sicurezza.
  • Seguendo la passione si può avere una sensazione di libertà e di avventura, si può mantenere più facilmente la motivazione e possiamo sviluppare i nostri progetti.

Non mi sento di dare consigli, ma vorrei farti alcune domande:

  • Indipendente dalla strada che hai preso, come fai a rimanere motivato e qual è la tua maggiore motivazione?
  • Il lavoro che fai ti appassiona?

Anche se non vuoi rispondere, credo sia importante domandarsi che strada stiamo facendo, cambiare non è facile ma è possibile.

Passione o illusione?

Negli ultimi anni mi sono dedicato alle mie passioni e, nonostante le difficoltà e le delusioni, non mi sono pentito, per ora. Sto imparando molte cose ma sto rischiando di rimanere con un pugno di mosce in mano. Non esistono strade facili.

Nel 2017 ho persino provato a lanciare un movimento politico e una piattaforma innovativa per partiti e movimenti. Sicuramente è stata la cosa più folle che ho provato a fare nella mia vita. Tuttavia, è stata una esperienza utile e voglio tenerla viva finché posso.

Uno dei miei pregi, o dei miei difetti, è che sono persistente. Questo sito web è un altro esempio della mia persistenza. Solo il tempo potrà dire se le mie passioni sono state solo delle effimere illusioni o se ho fatto anche qualcosa di buono.

Sicuramente, se non avessi tentato tutte queste piccole imprese non avrei mai sviluppato la mia offerta di servizi informatici. Forse questa è l’unica cosa solida che ho prodotto come freelance dopo anni da dipendente di grandi multinazionali.


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Grazie
Enrico Filippucci
Enrico Filippucci. Profilo X in

2 commenti su “Passione o quotidianità? Cosa privilegiare?”

  1. Articolo molto interessante. Pone l’eterno dilemma: seguire la propria passione o darsi ad un lavoro che può non piacere ma che dà una sicurezza economica? Mi vengono in mente vite di tanti che hanno seguito la propria passione ed hanno avuto vite infelici e miserevoli perchè quello che facevano non era apprezzato. In genere sono gli artisti esposti a questo destino. Penso a Vangogh, a Modigliani a Miller. Allora mi domando: è un prezzo che si può accettare, quello dell’infelicità per non essere capiti e della povertà? Alcuni lo hanno accettato, sentendo che null’altro potevano fare se non assecondare la propria passione. Il paradosso è che non si sbagliavano in questa decisione, perché poi hanno avuto gloria postuma. Altri hanno saputo mettere a frutto la loro passione. Mi vengono a mente sopratutto artisti diventati in vita famosi e ricchi. Comunque, caro amico, personalmente sarei stato disposto a privarmi di un braccio o di una gamba, o a fare vita di stenti, pur di avere avuto il talento di grande pittore o artista o scrittore. Il destino ha voluto che diventassi un avvocato appena benestante per evitare la rovina dei miei familiari. Ti auguro ogni bene.

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    • Grazie per il commento Alfredo. Era tanto che non rileggevo questo post con attenzione. Questo post era una bottiglia nel mare che tu hai raccolto. Da quello che scrivi capisco che sei una persona passionale e intelligente. Dare un senso alle nostre vite credo sia una cosa difficilissima e quando si crede di esserci riusciti spesso arriva una batosta. In questo momento sono felice per le nuove avventure che mi aspettano. Ricambio gli auguri caro amico virtuale.

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