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Siti web e blog si estingueranno? Solo nei sogni di alcuni.

Periodicamente viene prevista la fine dei siti web e dei blog personali.

Ad annunciare l’imminente morte dei blog personali era stato, a settembre 2015, un personaggio di rilievo nel mondo digitale, Evan Williams, uno dei fondatori di Twitter e uno dei fondatori di Medium.

Evan Williams, durante una intervista di John Battelle, riportata da molti siti di news, aveva dichiarato:

I siti web sono nella medesima situazione in cui erano i dinosauri alla fine del Cretaceo, 65 milioni di anni fa. Stanno per estinguersi. …Un sito web individuale non interessa più. Internet non sarà fatta da miliardi di persone che visitano milioni di siti web. Il futuro sarà di grandi piattaforme centralizzate.

Evan Williams

Probabilmente Evan Williams desiderava convince l’opinione pubblica che sarebbe arrivata la fine dei siti web personali. Il suo conflitto di interessi è evidente, la piattaforma che ha fondato, Medium, di cui è tuttora membro del consiglio di amministrazione, è in competizione con i siti web indipendenti. Di sicuro questa provocazione gli è servita per fare pubblicità alla sua piattaforma e forse convincerà qualcuno a non aprire un sito web.

Purtroppo per lui, è successo esattamente il contrario.

Guardiamo i numeri di WordPress:

I sono uno sviluppatore WordPress quindi potrei essere di parte, ma i numeri di WordPress parlano da soli. WordPress è il software che è alla base del maggior numero di siti web e blog indipendenti.

  1. Nel 2021, WordPress era utilizzato da oltre il 37% dei siti web mondiali. Quando Evan nel 2015 ne aveva decretato l’imminente declino dei siti web personali, i siti che utilizzavano WordPress “solo” il 23% dei siti web mondiali usava WordPress. Quindi, i siti web che usano WordPress sono aumentati di oltre il 60% dal 2015 al 2021!
  2. Oltre il 30% dei primi 1000 più grandi siti web al mondo usa WordPress.
  3. Nel 2021, ogni mese, verranno creati oltre 40 milioni di post su siti che utilizzano WordPress.

I siti web si possono creare in molti modi.

Questo per parlare solo di siti fatti con WordPress, ma i siti web si fanno anche con Drupal, Joomla, ecc. o direttamente in linguaggio PHP.

Tra i siti indipendenti, ci sono anche quelli dei giornali tradizionali e quelli dei grandi siti di news online. I siti web dei media tradizionali, anche se non se la passano bene, sono ancora una delle fonti di contenuti più diffuse su internet.

Evan Williams questi numeri li può solo sognare, come può solo sognare la fine dei siti web indipendenti.

  • Medium aveva nel 2015 solo 0,3 Milioni di utenti totali che avevano pubblicano contenuti dentro Medium.

Confrontando questi dati, si può immaginare che Medium abbia un disperato bisogno di persone che scrivano gratis al suo interno. Immagino che il confronto con la crescita del web indipendente, sia stato un incubo per il CEO di Medium.

Mi dispiace per lui, ma visti i numeri in gioco, è molto più probabile che scompaia un dinosauro come Medium, piuttosto che scompaiono i siti web indipendenti, che popolano il web. Il dinosauro Medium che prevede l’estinzione delle zanzare, da ridere!

Le grandi piattaforme centralizzate di blogging non stanno avendo successo come il web indipendente.

Ecco alcuni macro-motivi per non usare le piattaforme centralizzate di blogging:

  • Sono limitate, non permettono di fare tutto quello che si desidera.
  • Non sono affidabili nel lungo periodo, possono cambiare le regole senza preavviso o persino fallire e scomparire.
  • C’è il rischio che i contenuti non graditi vengano boicottati o rimossi dalla piattaforma.
  • Nei social network e nelle piattaforme di blogging, I link dei post a contenuti esterni, sono quasi sempre link NoFollow o Redirect senza il codice 301.
  • C’è il rischio che i contenuti dei vostri concorrenti siano avvantaggiati in modo arbitrario.
  • Le piattaforme di centralizzate di blogging sono di proprietà di un altro, che cercherà giustamente di fare profitto ma forse anche a vostro danno. Ad esempio, potrebbe impedire, sia legalmente che praticamente, che voi possiate trarre profitto dal vostro lavoro.
  • I contenuti creati nelle grandi piattaforme di blogging non sono ottimizzati al meglio per la diffusione sul web.
  • I contenuti provenienti da grandi social network non sempre sono graditi dagli altri giganti del mondo digitale. Sono temibili concorrenti e non si fanno regali. Per questo motivo i contenuti potrebbero essere penalizzati fuori dalla loro piattaforma di origine.
  • I contenuti creati dentro una piattaforma centralizzata di blogging, si diffondono bene, di solito, solo dentro la loro piattaforma. Danno un’illusione di successo dentro quella piattaforma.
  • Non c’è scalabilità. Un blog dentro una piattaforma di blogging rimarrà solo un blog.

Le motivazioni per cui tutti vogliono avere siti web e blog indipendenti sono molte.

Alcuni motivi per aprire sito web o un blog self hosted.

  • Normalmente i contenuti di un blog privato si diffondono in tutti i social media senza problemi, e, di solito, vengono indicizzati meglio da Google.
  • Maggiore possibilità di personalizzazione.
  • Quasi tutto il lavoro che fai rimane a te. Un blog self hosted può portare valore al sito web aziendale o essere la base per lo sviluppo di un portale o di un App.

Ti sembra poco? Non è poco, soprattutto per le aziende. Tra l’altro, tutti i grandi social e le piattaforme di blogging sono di proprietà estera, questo potrebbe essere un motivo in più per utilizzare un proprio sito web.

Ad esempio, questi sono alcuni dei problemi di Linkedin Publishing, la piattaforma centralizzata di blogging di Linkedin. Pensi che Facebook sappia fare di meglio come sostituto di un blog? Questa è la situazione di Notes di Facebook.

Forse Medium è la piattaforma centralizzata di blogging che sta avendo maggior successo. Ma il successo di Medium è insignificante rispetto a Social media come Facebook, Google, Linkedin, ecc.

Le grandi piattaforme non regalano nulla, cercano di sfruttarci al massimo.

La maggior parte dei contenuti che vengono creati sui social media dagli utenti, sono gratuiti. I social media riescono a sfruttare questi contenuti per guadagnare molto bene. Questo spiega perché ci vogliono convincere a scrivere “long post” gratis sulle loro piattaforme.

Non gli basta avere i nostri contenuti gratis, vogliono che i loro utenti rimangano sempre nei loro siti o App, invece di andare sui nostri siti. Tutto questo per vendere più pubblicità e sfruttare di più i propri utenti. Peccato che i contenuti siano i nostri, e avremmo tutto il diritto di beneficiare del nostro lavoro.

Un blog in un social network è quasi impossibile che sia meglio di un blog indipendente.

Compariamo il mio blog su Linkedin Publishing con i blog che ho sui miei siti web. Linkedin mi dice che un mio articolo, fatto con Linkedin Publishing, ha avuto oltre mille visualizzazioni. Un buon risultato? No, non è un buon risultato.

I miei articoli su questo sito, alla lunga, hanno sempre molte più visualizzazioni del mio migliore post su Linkedin Publishing. Inoltre, gli articoli su questo sito continuano a essere visualizzati e condivisi anche molti mesi o molti anni dopo la loro pubblicazione. Questo succede non solo perché li aggiorno, ma per molti altri motivi che non sono quasi mai validi per i contenuti creati dentro i social network.

Gli articoli che ho creato, su Linkedin o su Note di Facebook, hanno avuto tutti una vita breve, già dopo un mese non hanno avuto quasi più nuove visualizzazioni. Un caso? No, non credo sia un caso, ho verificato che vale lo stesso discorso per altri blogger. I post lunghi dentro i social media hanno un ciclo di vita breve perché gli algoritmi li “nascondono”, oppure, nei casi peggiori, vengono eliminati.

Molti, come me, provano e analizzano pro e contro e alla fine agiscono di conseguenza. Credo che i risultati di queste mie analisi possano valere, anche per Medium e per tutte le grandi piattaforme di blogging.

Conclusioni

Prima di rinunciare ad aprire un sito web bisogna pensarci molto bene, non sempre risparmiare tempo e denaro è la scelta migliore. Quando non si paga per un sito o per un blog si deve rinunciare a molte cose, forse troppe. Certo, questo non significa che la scelta migliore per tutti sia aprire un sito web.

Ad esempio, se si vuole fare solo un po’ di personal branding per provare a migliorare la web reputation, può bastare anche Linkedin Publishing, medium o uno dei tanti siti di blogging gratuiti. In alcuni casi può essere sufficiente persino fare dei semplici post su Facebook e Linkedin o dei video su YouTube.

Invece, soprattutto per le aziende, per i motivi che ho evidenziato precedentemente, è meglio avere anche un proprio sito web, e, se ti servisse un professionista, guarda come posso aiutarti.


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Enrico Filippucci
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