Sommario:
- Perché vince l’astensionismo in Italia?
- Il costante aumento dell’astensione del corpo elettorale italiano.
1. Perché vince l’astensionismo in Italia?
Dopo quello che abbiamo visto nell’ultima legislatura, non mi sorprende che l’astensione abbia toccato nuovi massimi. Abbiamo assistito a una costante incoerenza rispetto a qualsiasi affermazione o promessa sia stata fatta, sia durante la campagna elettorale che durante la legislatura.
Quindi, la domanda che credo ci siamo fatti tutti è: ma per cosa sto votando se poi fanno tutto e il contrario di tutto quello che dicono e che promettono?
L’astensionismo sta diventando una forma di protesta, come minimo per la mancanza di coerenza della nostra classe politica. Infatti, non è un caso che il partito politico più coerente nell’ultima legislatura abbia vinto le elezioni.
Comunque, se guardiamo ai risultati delle elezioni politiche 2022 dal punto di vista di tutto il corpo elettorale, e non solo da quello reale di chi ha votato, le percentuali di voti ricevuti dai partiti sono sconfortanti.
Come si vede nella tabella qui di seguito, alla camera dei deputati le percentuali di voti, rispetto agli aventi diritto di voto, sono molto diverse da quelle reali.
Questi risultati sono figli degli errori madornali di questa classe politica incoerente. Tuttavia, la disaffezione degli italiani rispetto alla politica era già evidente negli anni precedenti. Infatti, anche guardando le mie analisi dei risultati, rispetto al corpo elettorale, delle elezioni Europee del 2014 e delle elezioni Regionali in Emilia Romagna del 2014, si notava chiaramente che sempre più italiani decidevano di non partecipare al voto. Purtroppo, la tendenza all’astensionismo degli elettori è continuata negli anni successivi.
Le motivazioni meno evidenti dell’astensione nel 2022.
Siamo in un periodo storico molto delicato. Ad esempio, guardiamo alla crisi energetica attuale, la crisi del GAS metano era prevedibile e parte è dal rifiuto di sfruttare le risorse nazionali per affidarci quasi esclusivamente a un unico fornitore estero. Inoltre, questo fornitore di energia era ed è aggressivo verso le democrazie occidentali e segretamente generoso con i politici. Per questo, oggi bruciamo sempre più carbone per produrre elettricità e rischiamo di rimanere al freddo e con il portafoglio vuoto. Gli investimenti sul GAS metano sono stati demonizzati e poi hanno provato a farci credere che basta fissare un prezzo per garantirci di avere il gas abbondante in Italia al prezzo che decidiamo noi. Purtroppo, senza aumentare l’offerta, facendo investimenti, il costo del GAS sarà sempre altissimo.
La variabile Mario Draghi.
Se agli errori del passato dei politici aggiungiamo che, per la maggioranza degli Italiani, Draghi è stato un presidente del consiglio straordinariamente autorevole e abile, il quadro diventa completo. Infatti, dopo Draghi, per una parte degli Italiani è stato impossibile anche turarsi il naso e andare a votare per i nostri politici, spesso mediocri e contraddittori. In pochi hanno creduto a chi ha cercato di sfruttare il nome di Draghi per coprire la propria inadeguatezza. Probabilmente, gli unici veramente motivati al voto sono stati quelli che non sopportavano Draghi.
2. Il costante aumento dell’astensione del corpo elettorale italiano.
Le elezioni politiche italiane sono forse le elezioni più importanti per i partiti della nostra Repubblica ma l’affluenza è in calo. Infatti, anche nelle elezioni politiche, gli aventi diritto di voto che non vanno a votare sono in costante aumento. Ad esempio, guardiamo i risultati dell’affluenza alle elezioni politiche italiane dal 1983 al 2022:
- 26-27 giugno 1983: Elezioni politiche del 1983. Affluenza 88,42%
- 14-15 giugno 1987: Elezioni politiche del 1987. Affluenza 88,60%
- 5-6 aprile 1992: Elezioni politiche del 1992. Affluenza 87,07%
- 27-28 marzo 1994: Elezioni politiche del 1994. Affluenza 86,07%
- 21 aprile 1996: Elezioni politiche del 1996. Affluenza 82,54%
- 13 maggio 2001: Elezioni politiche del 2001. Affluenza 81,35%
- 9-10 aprile 2006: Elezioni politiche del 2006. Affluenza 84,24%
- 13-14 aprile 2008: Elezioni politiche del 2008. Affluenza 80,63%
- 24-25 febbraio 2013: Elezioni politiche del 2013. Affluenza 75,19%
- 4 marzo 2018: Elezioni politiche del 2018. Affluenza 72,93%
- 25 settembre 2022: Elezioni politiche del 2022. Affluenza 63,9%
Quindi, siamo passati dall’affluenza all’88% del corpo elettorale negli anni ottanta all’affluenza al 63,9% delle ultime elezioni politiche.
Mi chiedo se c’è una relazione con la decrescita dell tasso di educazione in Italia e specialmente dal dumbing down dalla salita al potere di Berlusconi
Non credo che chi si astiene sia meno acculturato o intelligente di chi vota. Comunque, io sinceramente non so rispondere alla sua domanda. Però, è sicuro che la televisione ha migliorato la conoscenza della lingua italiana e che Mediaset ha aumentato le possibilità di scelta degli italiani. Purtroppo, l’Italia ha sempre avuto un basso livello di laureati rispetto ad altri paesi europei e bassi livelli di istruzione in campo scientifico. Se poi molti italiani vedono programmi spazzatura o seguono modelli culturali discutibili, credo che sia solo colpa loro. Da decenni c’è internet in Italia, e questo ci ha resi liberi di informarci dove vogliamo. Questo è vero soprattutto per chi, come me, parla l’Inglese e altre lingue oltre all’Italiano.
L’assenza dai seggi è dovuto solo ad una leggera nausea verso una politica italiana basata su parole vuote e senza sostanza di tramutazioni in fatti concreti.
Nello specifico ……… molte persone hanno smesso di pensare con il loro cervello, Vanno bene politici come Salvini ………… selfie.
Lo dimostra l’aumento di assenza dai seggi.
Vero meno laureati ………… non credo che la colpa sia dello studente, che non è coinvolto nella materia del sapere.
Pochi sono per un uso internettiano intelligente, ………. qui mi rifiuto usare aggettivi
La tv spazzatura, è gradita in quanto non ti stimola a pensare.
E’ stato un piacere leggerti.
Grazie Giovanni.
La stabilità democratica e governativa non si ottiene senza la legittimazione dal basso, con i nominati dai nominati, il caos parlamentaristico, le mere alchimie elettorali o con i colpi di spalla. Non sono i poteri in sé a disposizione di chi governa che devono fare paura, ma le leve del comando ottenute senza la delega o il mandato diretto dei cittadini. Questo deve incutere timore e preoccupazione, non la retorica vuota dell’Uomo solo al comando.
Il sistema Presidenziale e’ la forma di governo piu’ stabile poiché implica una separazione chiara ed imprescindibile dei poteri tra l’esecutivo che dirige ed amministra ed il legislativo che promulga le leggi che definiscono le fondamenta di una nazione libera. Le dittature nascono e prosperano nei sistemi deboli, non i quelli stabili. Leggi i posts sulla nostra pagina e partecipa alla discussione, sei il benvenuto.
Puoi visionare la nostra petizione ed aggiungere la tua firma se l’argomento ti appassiona veramente, cliccando su questo link: https://www.change.org/ItaliaPresidenziale
Grazie per il commento Gianpaolo,
anche se condivido quasi tutto quello che scrivi non sono sicuro che la soluzione sia quella che suggerisci.
Ogni anno in Italia i nostri politici passano il tempo a discutere e a cambiare le regole del “gioco” della democrazia. La legge elettorale, che è la base o la conseguenza di tutte le regole di funzionamento dello stato, viene cambiata (solo in Itala) ad ogni elezione dal governo vincente. Spesso solo per provare a non far vincere gli avversari. Credo che i politici potrebbero lavorare bene anche con le regole attuali, e credo che Draghi lo abbia dimostrato.
Quindi, non mi appassionano le discussioni sui vari modelli di Stato, perché con qualsiasi modello di Stato democratico, se i politici sono pessimi o si vendono ai nostri nemici, non avremo speranza.
Purtroppo o per fortuna anche questo governo sta facendo il contrario di quello che ha promesso:
Le accise sulla benzina le ha alzate invece di abbassarle, contribuendo al rialzo dell’inflazione ma salvando il debito pubblico.
Gli arrivi di immigrati sono raddoppiati.
Le pensioni oltre i 2150 euro lordi anno avuto un taglio del -10% sulla rivoluzione per l’inflazione (altissima) nel 2023.
Le pensioni oltre i 2690 euro lordi anno avuto un taglio del -25% sulla rivoluzione per l’inflazione nel 2023.
In pratica sono state ridotte le pensioni.
Ecc.