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Qui trovi tutti i commenti e le risposte. I commenti provengono dai post dei blog del sito o dalle pagine. Sono ordinati con i più recenti in alto. In ogni commento c’è il link al post commentato. Buona lettura.

  • From Antonella Fontana on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

    Troppo giovani per la pensione…..troppo vecchi per il modo del lavoro..E del bagaglio di esperienza che possiamo portare….non importa un beato fico secco a nessuno…. Più triste e desolante di così. …
    2017/03/31 at 8:19 am
  • From Sergio Pressacco on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

    Assistiamo ancora una volta, ed è ormai una situazione perdurante da troppo tempo, al totale scollamento e “incomprensione” da parte di chi DEVE (lo scrivo in maiuscolo di proposito) guidare politicamente il Paese ed i reali bisogni e problemi di chi il Paese lo compone e lo vive. È, a parer mio, una frattura difficile da sanare, e francamente non si intravedono figure o anche solo parvenze di personalità forti ed autorevoli in grado di “vivere” sulla propria pelle tale stato di cose. E tradurlo in fatti, azioni , strategie e proposte che possano lentamente fare ritornare a crescere speranza e fiducia nella gente.

    Manca un disegno, un ideale , un punto di arrivo a cui tendere sapendo che chi lo comincia forse non lo vedrà completato ma lo vedrà crescere e prendere forma a beneficio di chi verrà dopo. È proprio questo che ci difetta, a tutti quanti pero’; vogliamo il risultato di breve, e questo si traduce anche nella scelta di chi ci dovrebbe guidare.

    2017/03/18 at 10:30 am
    • From Enrico Filippucci on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

      Ciao Sergio, purtroppo è vero quello che scrivi. Anche quando trovi qualcuno che ha un disegno che potrebbe funzionare poi si contorna di arrivisti che si vendono al migliore offerente. Forse il problema siamo proprio noi italiani.

      2017/03/18 at 11:04 am
      • From Sergio Pressacco on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

        Io credo che il problema sia che noi Italiani abbiamo delegato troppo, per non dire che ci siamo disinteressati completamente, confondendo lo sviluppo economico ed il relativo ed effimero derivante benessere materiale, con lo sviluppo culturale e civico. O perlomeno dando per scontato che le due cose potessero essere legate.

        Purtroppo i fatti di tutti i giorni stanno li a dimostrare quanto poca cultura e quanto poco senso civico ed educazione guidano i nostri comportamenti. Genitori o adulti che si comportano nello stesso modo se non peggio dei figli o degli adolescenti, mutuandone o copiandone i comportamenti infantili o immaturi. Nessun senso critico ne tanto meno di responsabilità verso il vivere civile ed il bene comune. E, cosa ancor peggiore, nessuna voglia di essere un esempio di onesta’ o rettitudine e di rispetto reciproco.

        Ricercare la cause di ciò può essere difficoltoso e forse risale a fasi storiche di cui non ci sentiamo forse parte, per ignoranza, ma di cui comunque siamo figli. Altre nazioni probabilmente hanno avuto il vantaggio di non avere la Chiesa come istituzione in casa propria e di non avere forse avuto le divisioni o le fazioni che abbiamo avuto noi. Ma questa e’ solo la mia opinione per quello che può valere.

        Ripartire dalla base, dall’insegnamento, dalla consapevolezza che solo attraverso la crescita culturale ci si sviluppa come individui e quindi come società. Pur e soprattutto nelle diversità di opinioni e di esperienze. Pensare al bene comune e’ ciò che consente di avere accesso anche al proprio.

        Ma evidentemente per qualcuno è proprio difficile da capire. O forse volutamente non compreso.
        Pero’ non si può sempre sperare che sia qualcun altro a pensarci. Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa. Senza girare la testa dall’altra parte …….

        2017/03/18 at 3:48 pm
  • From Ermanno on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

    Ottimo articolo, soprattutto perché “indipendente”.
    A mio avviso il vero nodo è questo: Perché non si riesce a risolvere il problema della disoccupazione?

    In teoria la risposta è semplice, è già stata detta più volte, ma NON LA I VUOLE ATTUARE.
    La disoccupazione si risolve con lo sviluppo. … e perché l’Italia non si sviluppa ?
    Draghi (Banca d’Italia) lo disse già nel 2010.
    Evasione fiscale e Corruzione sono le piaghe italiane che ostacolano la crescita dell’economia: “relazioni corruttive tra soggetti privati e amministrazioni pubbliche – ha sottolineato – in alcuni casi favorite dalla criminalità organizzata, sono diffuse. Le periodiche graduatorie internazionali collocano l’Italia in una posizione sempre più arretrata. Studi empirici mostrano che la corruzione frena lo sviluppo economico”. In questo momento di crisi, aggiunge, “i costi dell’evasione fiscale e della corruzione divengono ancora più insopportabili”.

    Inoltre un recente studio della BCE (sempre Draghi): “Corruzione e scarso rispetto delle leggi fanno ristagnare il pil. Nonostante le riforme”.
    Leggere qui i dettagli:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/03/crescita-studio-bce-corruzione-e-scarso-rispetto-delle-leggi-fanno-ristagnare-il-pil-nonostante-le-riforme/2952825/

    La bassa “qualità istituzionale”, spiega l’Eurotower nel suo bollettino economico, ha un effetto diretto – negativo – sull’economia. E l’Italia è penultima nella classifica che la misura, subito prima della Grecia e lontana non solo dai Paesi più virtuosi ma anche dalla media dell’Eurozona. In un contesto del genere diventa inutile metter mano ai contratti di lavoro, cercare di aumentare la concorrenza e cambiare la Costituzione.
    NB da notare che questa notizia è stata riportata solo dal fatto Quotidiano. Le altre testate silenzio oppure titoli ben diversi sullo studio BCE.

    Se i nostri politici (CORROTTI FINO AL MIDOLLO) non capiscono questo, non ne usciamo più!

    CONCLUSIONE: Scegliere bene chi votare …..

    2017/03/17 at 2:21 pm
    • From Enrico Filippucci on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

      Ciao Ermanno,
      sono anni che scelgo bene chi votare ma non cambia niente. A parole sono tutti fenomeni, poi quando vanno su scopri chi sono veramente e chi sta dietro di loro. Io non so più chi votare, non vorrei votare il nuovo Razzi o il nuovo capo banda.

      Nessuno partito o movimento è immune, se sei una persona seria e competente ti fanno fuori subito. In Italia cercano gente che sa come “far scomparire i soldi” e che obbedisca agli sponsor. Se nella tua famiglia hanno fatto qualche fallimento con fraudolenza o hai falsificato qualche titolo di studio o hai imbrogliato per farti mettere in lista, allora sei la persona giusta da sostenere.

      Se hai trovato chi risolverà i problemi dell’Italia sono contento per te, non dirmi niente perchè so sbagliare anche da solo e in questo blog non si fa proselitismo politico.

      2017/03/17 at 2:59 pm
  • From Daniele Pili on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

    Caro Enrico,
    nonostante io sia un ottimista di natura mi trovo d’accordo sia con l’analisi che con i toni che hai utilizzato nel tuo post. Il problema a mio parere risiede non nella situazione politica ma nella natura della politica in Italia ed è indipendente dallo schieramento che governa in quel momento. Mi spiego meglio.
    L’ultimo governo Renzi ha cercato, in maniera più o meno condivisibile, di dare una scossa alla situazione andando a toccare l’articolo 18. Questo ha sbloccato momentaneamente il mondo del lavoro ma, come tutte le soluzioni a breve termine, l’effetto è durato molto poco e tolti pochi fortunati (come me d’altronde) molti sono ancora in mezzo al nulla.
    L’Italia ha bisogno di una grande alleanza di governo, che possa attuare importanti modifiche strutturali senza temere lo scontento che inevitabilmente accompagna nei primi tempi il cambiamento. E’ impossibile pensare di avviare un progetto a lungo termine se si teme di non poter governare per più di due anni a causa dell’instabilità del sistema di cui si fa parte; ecco quindi che tutti pensano ad operazioni che procurino effetti immediati, numeri da esibire dall’oggi al domani, senza pensare ad strategie i quali risultati possano affermarsi con forza dopo 6-8 anni.
    Penso che chiunque si presenterà in futuro al governo dovrà fare i conti con queste dinamiche e a farne le spese sarà tutto il Paese.
    Cari saluti
    Daniele

    2017/03/17 at 10:45 am
  • From Franco Corradini on In Italia i disoccupati over 50 sono triplicati dal 2006 al 2016

    Purtroppo sono pessimista. Nel campo del lavoro, ma anche nel resto, la nostra classe politica ha una visione di breve se non brevissimo periodo : la prossima tornata elettorale, qualunque sia. Mi ha stupito molto il dato relativo alla disoccupazione della fascia di età tra i 50 e i 64 anni. Tra tre anni non sarà cambiato nulla e vedremo l’ultima chiamata.

    2017/03/12 at 9:47 am
  • From Flavio Pessina on Nuove funzionalità di Linkedin: cambiamenti, formati e limiti.

    Buongiorno, oggi nella versione desktop di Linkedin mi sono ritrovato senza Aggiornamenti recenti come nella versione mobile: esiste un modo per ripristinare questa funzionalità? Occorre configurare i Feed?
    Grazie per l’aiuto.

    2017/01/12 at 8:37 am
    • From Enrico Filippucci on Nuove funzionalità di Linkedin: cambiamenti, formati e limiti.

      Stanno rilasciando una nuova versione per il 2017. Io non l’ho ancora ricevuta, in quella che ho io si può scegliere tra Recenti e Principali aggiornamenti. Purtroppo la versione 2017 ha molte cose in meno, la cosa peggiore è la mancanza di tag per classificare i contatti. Credo che abbiano tolto anche gli aggiornamenti ordinati per recenti.

      2017/01/12 at 9:25 am
  • From Elena Zecchi on Fake e spam funzionano meglio su Linkedin che su Facebook

    Great! Thanks a lot!
    Scherzi a parte, grazie. Lei mi ha aperto un mondo…
    come posso fare per poterlo condividere su fb? Posso?

    2017/01/11 at 10:36 pm
  • From Elena Zecchi on Le nuove regole del gioco nel mondo digitale valgono per tutti.

    Grazie per gli argomenti che porta sempre all’attenzione.

    “Qui devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio.” L. C.

    Questo è l’era dell’informatizzazione, quindi della liquidità. Tanta vana vacua cyber intimità e sostanza. Non possiamo più farne a meno. E siamo portati a pensare, come sempre nei momenti d’incertezza legati ad un repentino cambiamento, che il futuro si sviluppi in piano. Un tempo, quando le persone in massa si compravano cavalli e si trasferivano nelle città, tutti erano preoccupati di come provvedere in futuro allo smaltimento di tonnellate di letame. Poi è arrivata l’automobile. Già!
    Questa è l’era della globalizzazione, dove tutti guardano lontano. Ma una volta che si è fatto il giro del Mondo, ci ritroviamo al punto di partenza. E la storia ci insegna che tutto si ripete sempre… Come se ci fosse data una nuova possibilità. Io confido sempre nel fattore umanano. L’unico elemento che sia in grado di stravolgere qualsiasi tipo di pronostico o qualunque pianificazione .
    Globalizzazione VS Km 0
    E se i due concetti sono messi a confronto significa che niente è, per paradosso, nuovo. Cambia solo di forma ma non di sostanza.

    “- Alice: Per quanto tempo è per sempre?
    – Bianconiglio: A volte, solo un secondo.”
    L.C.

    Partendo da questo presente forse il futuro si svilupperà in piano, o forse no, dipende dal fattore umano. E questo i grandi del potere lo sanno benissimo, per questa ragione generano incertezze e caos. Se le cose funzionano male, si manovrano meglio…
    C’è una sola costante di questo tempo. Siamo andati avanti così velocemente che abbiamo generato disordine in ogni settore e livello. Infatti, l’unica cosa della quale tutti avvertono la necessità sempre, ovunque, comunque è l’organizzazione e il collegamento.
    Qui, ci sarebbe mooolto mercato, se non fosse che lo hanno fatto diventare appannaggio di pochi come le scialuppe del Titanic. Vedi differenza tra credibilità e credenziali : oggi non devi essere credibile o capace, ma accreditato.

    Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero.
    – “Che strada devo prendere?” chiese.
    La risposta fu una domanda:
    – “Dove vuoi andare?”
    – “Non lo so”, rispose Alice.
    – “Allora, – disse lo Stregatto – non ha importanza”.
    LC.

    Un sorriso ..

    2017/01/11 at 7:21 pm
  • From Elena Zecchi on Lo stupore dei datori di lavoro che non trovano personale.

    Grandeee!!
    Vogliamo parlare anche di come.venono selezionate le HR ce a loro volta selezioneranno i candidati? Ma finiamola con i colloqui fatti di test del cavolo analizzati da persone che non.sono Bauman!
    E vogliamo mettere obbligatorio il feed back dell’invio del cv? Io quando invio porto rispetto al adestinatario, ma la cosa deve essere reciproca.
    E vietiamo le inserzioni on line che.non sono in chiaro? Io mando i miei dati in giro e non so a chi!!!
    Io sono contro l’art.18 e comprendo il concetto di flessibilità nel mondo di lavoro. Ma le banche? Gli istituti di credito in genere? E chi offre servizi ? Se io accetto di avere uno stile di vita basato su un contratto di lavoro a tempo determinato, lo si deve fare in tutta Italia a tutti i livelli!!
    Ma dove sono i sindacati? Dove sono e per chi lavorano??? E le istituzioni perché permettono tutto questo???
    Ma fatrmi il piacere…
    Ho 50 se non lavoro adesso , quando???

    2017/01/11 at 5:11 pm
  • From Cristina Origgi on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

    Io credo che di base ci sia anche una grande pigrizia , inerzia, rassegnazione , tipica degli italiani , che non amano rovinarsi le giornate a parlare di questi problemi così ” noiosi” e preferiscono scaricare ad “altri” queste cose come se fossero affari di altri, perché tanto nessuno ci può fare più nulla, tutti sono corrotti e allora l’unica cosa che rimane da fare e’ continuare a votare i bugiardi o peggio non votare proprio, come se ciò servisse realmente a qualcosa o che poi qualcuno potesse poi cambiare atteggiamento ….si preferisce parlare di pallone o di altro….io sono inorridita delusa e mi sento impotente di fronte a tanta stupidità sia politica , sia di quelli che ancora credono alla vecchia classe politica e detestano chi si scuote tanto per cambiare le cose. In questo paese occuparsi di politica sembra essere una esclusiva dei politici, io sono certa che ognuno dovrebbe occuparsi della ” cosa pubblica” e dovrebbe essere obbligatorio tornare anche a studiare a scuola educazione civica per imparare cosa significa essere in una società civile…invece di occuparsi del ” pesce marcio “renziano, berlusconiano o altri perché non ci impegniamo tutti nell’inventarci un nuovo modo di fare politica, un po’ guardando chi lo ha fatto bene e un po’ mettendoci la nostra unicità di Italiani perché noi siamo migliori di tutto il mondo in moltissime cose : creatività , precisione, impegno, eccellenza di produzione, deduttivita’, inventività , poesia…..e sono certa che voi ne troverete altri. Perché non usiamo ciò invece di ripiegarci sempre sui nostri difetti o sui nostri errori??? Se solo ci credessimo tutti che possiamo davvero essere noi questa Italia , invece di arrenderci di essere ostaggi di tutti queste brutte anime che girano , non solo al parlamento , ma in banca m nei sindacati , nelle municipalizzate, in Vaticano e chi più ne ha più ne metta…..arresi e rassegnati a questi pochi ometti potenti……!!!!!

    2017/01/05 at 11:53 pm
    • From Massimo Coronaro on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

      Cristina evidenzia alcuni motivi di questa nostra carenza a trovare le soluzioni alla decadenza dell’Italia. Sono d’accordo con lei che incompetenze e pigrizia di chi ha governato dalla fine degli anni 90 e, aggiungo, una forte componente di interessi personali e di gruppo, hanno fatto si che non si sia fatto nulla o quasi per porre le basi di una crescita solida (come invece hanno fatto ad esempio in Germania). Le mancanza di idee non credo sia mai stato un problema dell’italiano ma chi le aveva è stato frustrato dalla difficoltà e dagli ostacoli burocratici e fiscali dello stato e dalla mancanza di credito da parte delle banche. In questo contesto molti imprenditori hanno preferito trovare le strade più comode per risolvere i loro problemi sia come impresa che come singoli individui: produrre nei paesi a basso costo manodopera, vendere a società estere, o peggio non investire in innovazione e lasciar depauperare il capitale tecnico e umano delle aziende fino al fallimento. Sono anche d’accordo con Cristina che l’italiano non si coinvolge molto nella cosa pubblica e aggiungo anche che ama molto criticare, dare la colpa ad altri: l’Europa, le banche, i politici di turno al governo, il capo dello stato ecc…..
      Il passo successivo sarebbe secondo me capire che stiamo tutti nella stessa nazione e in un contesto politico ed economico europeo e mondiale che non possiamo ignorare e che dopo di noi non c’è il diluvio ma i nostri figli e nipoti. Purtroppo qui siamo molto carenti e finiamo per dividerci fra di noi anche quando desideriamo le stesse cose magari con tempi diversi. La partecipazione alla politica come modo di trovare un accordo fra le parti per andare avanti insieme (non il compromesso di favori) non sembra essere un obiettivo da perseguire. Non mi inoltro in valutazioni politiche ma credo che alcune affermazioni di Cristina non siano utili a far passi avanti e che siano un pò velleitarie. Mi ricordano i tempi di quando facevo l’università….. era il 1968!

      2017/01/06 at 5:25 pm