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  • From Massimo Coronaro on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

    E’ la prima volta che intervengo ad un forum perchè in genere ho poca fiducia in questo strumento. Comunque questa volta provo a dire la mia sperando di dare un contributo costruttivo. Partendo dai dati forniti da Filuppucci che sono, ritengo, corretti appare una fotografia di una nazione che in 10 anni è regredita pesantemente ed in modo allarmante e generalizzato. Questo è evidentemente fonte di scontento generalizzato e sfiducia nella politica. Credo che sia anche evidente che i presupposti della decadenza economica italiana erano già presenti ben prima del 2006. Ritengo che l’apertura dei mercati asiatici con la globalizzazione abbia contribuito molto alla decadenza ma il fatto più grave è che il sistema finanza-imprenditoria-politica italiano sia stato inadeguato e incapace di affrontare il mutato scenario. Fino dagli anni 2000 all’Italia è mancata una strategia nazionale che solo una politica seria e responsabile poteva darle. Per cambiare rotta credo che ci vogliano idee, tempo e stabilità politica che purtroppo manca. Analizzare i motivi di questa carenza e trovare le soluzioni dovrebbe essere il primo obiettivo secondo me, prima di andare a trovare cause esterne o soluzioni improvvisate. Qui mi fermo perchè il discorso si allarga. Ma vorrei, prima di procedere, ricevere opinioni su quanto detto.
    2016/12/24 at 3:36 pm
    • From Cristina Origgi on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

      Io non credo che sia mancata una stategia…c’è stata e C’e’ ancora…..di svendere l’Italia…ad arabi , cinesi, banche europee e svuotare impoverire denutrite il nostro paese con un enorme cospirazione….e sotto i nostri occhi ” chiusi” ci stanno rubando tutto.l’Europa ha appoggiato tutto ciò è continua a farlo, un Po a torto ma un po a ragione …vedi caso Ilva di Taranto…una vergogna italiana…e invece di purificarci e aiutarci ci stanno sotterrando lasciando però solo un bel tappeto rosso all’acciaio cinese. L’Europa accecata dal nostro mal costume non ci ha valorizzato e sollevato anzi…..e la situazione dei migranti e’ solo la cima dell’iceberg. Le carenze non sono frutto di incompetenze sviste e pigrizia dei nostri burattinai anzi una completa …scusate il termine ma qui e’ corretto ” puttanata” , come dei ” magnaccia” ci hanno venduto e ci stanno usando piano piano….chiunque sta attingendo a quest’acqua santiera italiana e inoltre le nostre menti più eccelse , coltivate dalle nostre università , pagate dalla nostra società , portano frutto ai paesi più lungimiranti.le nostre migliori aziende vendute o svuotate, qui rimarranno gente di serie B e retrocederemo in una nuova classe di paesi, non emergenti o in via di sviluppo o industrializzati ma si chiameranno “involuti ” …. Dunque non sono le idee che mancano ma la volontà …ma non di chi ci sta gestendo ( che anzi ci sta remando contro , Renzi ci aveva già venduti alle banche straniere) ma ci vuole che i burattini si sveglino , si strappino i fili e si prendano delle responsabilità ognuno , non solo i politici!! Deve partire dal basso non dall’alto, da li Non piove acqua ma macigni sulle nostre teste .

      2017/01/06 at 12:35 am
  • From Davide Parolin on Perché gli italiani non sopportavano più il governo Renzi?

    Ottimo articolo, come sempre.
    Aggiungo che secondo me Renzi ha dato ancora di più una immagine di premier “italiota” che già si era creata col Berlusca in sede al parlamento Europeo e nella politica mondiale.
    In questi anni di governo Renziano abbiamo assistito a un servilismo sempre maggiore nei confronti di nazioni potenti, Germania e Francia, a discapito della nostra finanze interne: si è voluto accontentare Merkel e Hollande piuttosto che salvaguardare gli interessi delle famiglie italiane, aumentando la pressione fiscale a dismisura in cambio di….nulla (se non di una mazzetta/beffa di 80 euro)
    Purtroppo non credo che ci sia la possibilità di migliorare questa situazione per svariati motivi: l’italiano non sa fare sacrifici se non quando è obbligato da situazioni esterne (mancanza di un lavoro, catastrofi naturali), non esiste una corrente politica innovativa (purtroppo anche il M5S mi ha deluso), la crisi nazionale unita alla pressione fiscale ha innescato un fenomeno di implosione, dove i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi…
    Le soluzioni ci sarebbero, ma nessuno ha, più che il coraggio, la voglia di intraprenderle.

    2016/12/18 at 5:28 pm
    • From Enrico Filippucci on Perché gli italiani non sopportavano più il governo Renzi?

      Grazie Davide,
      hai ragione, ho aspettato a rispondere per trovare un’ispirazione positiva. Alla fine l’ho trovata, se ci siamo resi conto che così non si può più andare avanti forse c’è ancora speranza. Credo che il no al referendum non sia la voglia di prima repubblica ma il fallimento di un finto cambiamento. Speriamo che il 2017 ci porti idee nuove e facce nuove.

      2016/12/30 at 2:40 pm
      • From Davide Parolin on Perché gli italiani non sopportavano più il governo Renzi?

        Ciao Enrico,
        spero che la speranza di cui parli sia frutto di una voglia di vero cambiamento e non di un’antipatia personale nei confronti di Renzie…anche se ad oggi mi sembra che sia cambiato ben poco dopo il referendum.
        Anzi no, qualcosa è cambiato: hanno aumentato gas e luce!

        Ti auguro un buon 2017 e spero davvero che il prossimo anno sia un anno di novità finalmente positive.

        2016/12/31 at 1:59 am
  • From Dovigo Canzio on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

    Caro Enrico e, non per fare il pessimista, NON E’ ANCORA FINITA !
    Anzi ho il timore che siamo solo all’ inizio. Italia e’ come una mega corporation in forte crisi finanziaria ed economica che avrebbe bisogno di Idee, Di Strategie, di Piani almeno a 10 anni, di capacita’ organizzativa, di tenacia per portare avanti codesti piani per 10 anni. E di CREDIBILITA’ . Ma chi vedi in Italia – singolo o partito – avere queste caratteristiche ??
    Le criticita’ sono interne: Troppo stato male organizzato ed inefficiente, troppa burocrazia (leggi e rogole) che impediscono invece di aiutare, troppi politici inetti, troppe lobbies solo affaristiche a spolpare lo stato, troppa mafia.
    Si aggiungono le criticita’ esterne: si chiamano in primis Cina e India + i paesi li vicini. Circa 4 mdi di persone che premono per avere anche loro il loro benessere. Fanno di tutto – lecito e illecito – e lavorano 12 ore al giorno ! cosa che noi abbiamo disimparato ! E molti lo hanno raggiunto. circa 400 mni di cinesi sono gia’ molto piu’ ricchi degli italiani !! ma ne mancano ancora 1.100 mni ! Solo quando questa enorme massa avra’ raggiunto un equilibrato benessere allora l’ italia potra’ respirare. Ma dove sara’ a quel tempo ???
    CD

    2016/12/18 at 11:45 am
    • From Enrico Filippucci on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

      Grazie per il commento, i Cinesi ricchi sono ottimi clienti per il nostro settore del lusso, il problema sono i poveri che sono sfruttati. Hai ragione, piano piano i redditi in Cina stanno aumentando e questo è un bene. Non chiudo gli occhi e cerco i dati ma poi, come te, voglio essere ottimista. Certo, anche io ho momenti di sconforto ma poi mi riprendo e continuo a lottare e a lavorare duramente.

      2016/12/18 at 11:53 am
      • From Alfredo M. on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

        Ciao Enrico, purtroppo credo ci sia poco da essere ottimisti. Il mondo purtroppo produce ed è in grado di sostenere una certa quantità finita di ricchezza e reddito da dividere fra tutti. Se 2 miliardi di persone aumenteranno il loro reddito, inevitabilmente dovrà diminuire in maniera irrecuperabile quello di altre popolazioni. E purtroppo la nostra Italia, a causa di tutti i motivi riportati nell’articolo, è una di quelle nazioni che sono su quella strada. La stessa fine, purtroppo, rischiano di farla le altre nazioni del sud Europa e di altre parti del mondo.
        Nel nostro caso, 30 anni di immobilismo e potere mantenuto a spese dello stato, hanno portato la popolazione a credere che il benessere fosse dovuto e che in qualche maniera un modo per risolvere i nostri problemi quotidiani si trovava sempre, leggi raccomandazione, affiliarsi a qualche conoscenza. La crisi del 2008 ci ha fatto capire che questo modo di vivere e fare era giunto al capolinea. Le nazioni più preparate e con una classe dirigente piu preparata sono riuscite a reagire, quelle più indietro e con politici e manager come la nostra avviate ad un declino oramai non più recuperabile. Vorrei tanto sbagliarmi ed essere smentito e sperare che menti illuminate riescano a ribaltare la situazione ma purtroppo non vedo nulla di buono all’orizzonte, solo palloni gonfiati o eterni “protestatori”.

        2016/12/19 at 4:37 pm
  • From Th. D. on L'Italia dal 2006 ha troppe persone in deprivazione economica

    In Spagna si è passati da 1,795 milioni di persone in forte deprivazione economica nel 2016, pari al 4,1% della popolazione, a 2,936 milioni nel 2015.
    Intende l’anno 2006? Giusto ?!

    2016/12/17 at 12:59 am
  • From Cristina Origgi on Microsoft con Linkedin: cosa potrebbe andare storto?

    Concordo pienamente con te, inoltre in un momento di ” crisi ” economica tale la ricerca di professionisti qualificati da una parte , e risorse nuove , disposte a implementare cv ,con basso costo , dovrebbero trovare un modo efficace veloce sicuro per incontrarsi, linkedin doveva essere questo invece i giovani non sanno nemmeno cos’è , anche perché sembra che se non hai chi ti qualifica ,una rete e un buon cv fai solo la parte dell’idiota e chiaramente questo spaventa le nuove risorse umane, chi invece ha un buon cv sembra non bastare comunque mai….ma soprattutto non conosco nessuno che realmente ha trovato un miglioramento di posizione professionale con linkedin o comunque credo pochi.Dunque dal momento che da naturalista,quale sono laureata, credo che la “crisi” sia solo uno dei tanti ” colli di bottiglia” in termine ecologico adattativi evolutivo e’ in realtà un momento molto favorevole a chi ha l’acume di vedere oltre il buco della serratura e sa superare paure indiscriminate ambizioni speculative e pesanti retaggi culturali:- Questa possibile acquisizione potrebbe essere un trampolino di lancio per tutti, non solo i diretti interessati ma per ogni lavoratore possibile eccedo economia mondiale,se consideriamo ormai la globalizzazione anche nel lavoro, i giovani italiani devono andare all’estero sia perché qui ora non c’è lavoro sia perché tornando porteranno una integrazione culturale professionale ….,ma concordo anche che se viene visto in maniera speculativo per vendere programmi onerosi , controllati, pesanti, sarà la tomba di tutto.Snellire , sfrondare spese , con servizi accessori pubblicizzati , per abbattere le spese e rendere la gestione per l’utente finale gratuita, veloce, libera, con protezione dei dati sensibili( ancor più per la vita professionale dove si può perdere il posto di lavoro più che la privacy personale) e connettere seriamente in maniera Attiva non passiva come è ora, l’intersezione aziende e risorse o tra professionisti senza la complicata e onerosa comprensione attuale cin collegamento a catena continua….cosa assurda è aberrante.
    Insomma o un salto verso un mondo del lavoro futuro o la tomba definitiva di un vecchio miope malato divenuto ,cronico e stanco

    2016/12/10 at 8:43 am
  • From Davide Parolin on Fake e spam funzionano meglio su Linkedin che su Facebook

    Complimenti per questo e tanti altri articoli per noi “newbie” di Linkedin!

    2016/12/05 at 11:51 pm
  • From Andrea Torti on Fake e spam funzionano meglio su Linkedin che su Facebook

    Insomma, “LinkedIn non è Facebook”… perché il primo è persino messo peggio!

    2016/11/29 at 8:02 pm
  • From Boboc Corina on Fake e spam funzionano meglio su Linkedin che su Facebook

    Ottimo

    2016/11/26 at 1:59 am
  • From Milly on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

    Linkedin è usato da molti come un luogo dove abbordare. Basta vedere che alcuni utenti hanno caricato foto poco consone, come una donna che ha messo la propria foto in cui indossa un babydoll seduta sul marmo del lavandino di casa sua.
    A che pro????
    Per abbordare, non ci sono dubbi in merito.
    Segnalai la cosa, ma quelli dello staff mi dissero che non c’era niente di strano.
    Mah.

    2016/11/14 at 11:23 am
  • From Andrea Torti on Le differenze tra i gruppi Facebook e i gruppi Linkedin.

    I gruppi su G+ sono sottovalutati, secondo me – certo, richiedono un certo impegno, e i volumi di traffico spesso non sono paragonabili a quelli di FB, ma di community attive se ne trovano.

    Per quanto riguarda Twitter, penso che la piattaforma dovrebbe in qualche modo “ufficializzare” il fenomeno delle twitter chat, ad esempio compilando e tenendo aggiornato un registro a loro dedicato – aiuterebbe molto l’engagement.

    2016/11/10 at 11:30 am
    • From Enrico Filippucci on Le differenze tra i gruppi Facebook e i gruppi Linkedin.

      Hai ragione, potenzialmente i gruppi G+ sono buoni, hanno molte funzionalità. Il problema è che sono su un social network ancora poco utilizzato e ci sono molti account di spam. Inoltre non esistono gli annunci al gruppo. Crei un gruppo, spendi molto tempo per moderarlo e per evitare lo spam e poi non riesci a comunicare con gli iscritti.

      Le Twitter chat non le conoscevo, ma mi sembra siano molto limitate.

      2018/02/24 at 1:55 pm