- Su Linkedin è meglio essere utenti anonimi o lasciarsi tracciare nelle visite dei profili?
- Perché gli utenti che non si lasciano tracciare su Linkedin suscitano rabbia in alcuni?
- Le responsabilità di Linkedin nel fenomeno delle “persone anonime”.
- Vantaggi e svantaggi di rimanere anonimi o meno nelle visite dei profili Linkedin.
- I risultati del sondaggio anonimo fatto su questa pagina.
1. Su Linkedin è meglio essere utenti anonimi o lasciarsi tracciare nelle visite dei profili?
a) Normalmente i social network non ci dicono chi ha visitato il nostro profilo.
Tra i grandi social network, Linkedin è l’unico che permette, in alcuni casi, di sapere chi ha visitato il nostro profilo. Più precisamente, esiste una modalità privata, di visita dei profili, e una modalità pubblica. Questa è una caratteristica tipica di Linkedin che, come spiegherò più avanti, ha varie conseguenze. Una di queste conseguenze è che su Linkedin ci sono lamentele ricorrenti sugli utenti anonimi che visitano i profili degli iscritti.
Invece, su quasi tutti i social network, inclusi Facebook, Instagram, Twitter e YouTube, la navigazione nei profili degli utenti è sempre privata. Infatti, su questi social network chi visita il profilo di un’altra persona rimane in incognito se si limita a visualizzare solamente la pagina del profilo. Ovviamente, chi fa commenti o mette like rivela la parte visibile del suo profilo social.
Su Facebook e Twitter, in alcuni casi, si può sapere chi ha visualizzato un contenuto.
Né Facebook né Twitter fanno sapere agli utenti chi è andato a vedere il loro profilo. Tuttavia, in alcuni casi, Facebook permette di sapere quali membri di un gruppo hanno visto un determinato contenuto. Nei gruppi molto piccoli, Facebook può decidere di far vedere a tutti la lista delle persone che hanno visualizzato i post, le foto, o i video nel gruppo. In questo caso, si può sapere chi ha visto i post nel gruppo. Più precisamente, compare la scritta “Visto da” nel post, cliccando si vedrà la lista dei membri del gruppo che lo hanno visualizzato.
Twitter fa qualcosa di simile, con la nuova funzione Fleet, che condivide dei contenuti per 24 ore. Infatti, Twitter fa sapere all’autore del Fleet chi ha visualizzato il suo Fleet.
b) Chi può sapere cosa vediamo e cosa facciamo in un social network?
Chi gestisce il social network può sapere tutto quello che facciamo e vediamo al suo interno. Di solito, solo i messaggi privati rimangono privati, tranne quando ci sono richieste dalle autorità giudiziarie. Ad esempio, se ci fosse un’indagine criminale anche i messaggi privati posso essere resi disponibili alle autorità e magari diventare di dominio pubblico.
In un social network commerciale la mancanza di privacy e soprattutto di anonimato è quasi normale. Tuttavia, questo può essere un grosso problema per le piattaforme web dei partiti e dei movimenti politici. Infatti, il proprietario della piattaforma risponde o coincide quasi sempre con il gruppo dirigente del partito o del movimento.
Quindi, il gruppo dirigente potrebbe avere informazioni dettagliate su ogni attività degli utenti, incluse le innocue visite dei profili altrui. Questo può creare dei conflitti d’interesse e generare dei rischi per la vita del partito e potenzialmente per la democrazia. Tuttavia, si potrebbero trovare delle soluzioni per limitare il controllo assoluto della piattaforma da parte del gruppo dirigente.
c) Come sapere chi ha visitato il nostro profilo su Linkedin.
Per sapere chi ha visitando il nostro profilo basta seguire il link: Chi ha visitato il tuo profilo? Il link è ben visibile direttamente nella home page di ciascun utente, attualmente è il primo sotto la foto del profilo.
Andare a vedere chi ha visitato il proprio profilo Linkedin è un comportamento comune. Quasi tutti amano vedere chi ha visitato il proprio profilo. Ad esempio, lo facciamo per: sapere chi ci ha cercati, chi è passato per caso o per trovare persone interessanti con cui connetterci. Inoltre, se chi ha visitato il nostro profilo ha un account Linkedin Premium, e se ha scelto di avere un Open Profile, possiamo mandagli un messaggio diretto gratuitamente. Quindi, vedere chi visita il profilo Linkedin presenta molti vantaggi. sia professionali che ludici.
Tuttavia, quello che per alcuni è un vantaggio per altri può essere una seccatura. Infatti, alcuni utenti Linkedin preferiscono tenere il loro profilo “anonimo”, ma solo quando visitano i profili di altri utenti. Più precisamente, il loro profilo non è tracciabile quando visitano i profili di altri utenti.
Molti su Linkedin chiamano “utenti anonimi” chi sceglie di non farsi tracciare. In realtà, chi sceglie di non farsi tracciare, non è un utente anonimo. Difatti, chi non rivela il suo profilo nelle visite di altri profili rimane anonimo solo quando visita il profilo di un altro utente, ma tutte le sue azioni pubbliche sui social restano visibili. Magari l’utente “anonimo” ha visitato il tuo profilo e poi ti ha chiesto un invito a connettersi oppure ha iniziato a seguirti.
d) Alcuni utenti non vogliono farsi tracciare nella visita dei profili:
Ci possono essere molti motivi legittimi per cui alcune persone preferiscono rimanere anonime nelle viste dei profili Linkedin:
- Perché sono HR o dirigenti aziendali. Infatti, spesso questi professionisti vogliono ridurre le già abbondanti richieste di connessione su Linkedin.
- Per proteggersi dallo spam. Purtroppo, ci sono persone che mandano inviti a connettersi a chiunque, per “collezionare” ogni connessione possibile su Linkedin o per fare spam. Nel caso di utenti con un Open Profile, visitando molti profili, lo spam può arrivare anche con i messaggi diretti.
- Persino chi cerca lavoro può preferire di non farsi tracciare. Può essere necessario visitare tanti profili per lavoro o per cercare lavoro. Oltre alle normali e gradite richieste di connessione che possono generare opportunità, si rischia di ricevere messaggi inopportuni o di spam.
Questi utenti “anonimi” non tolgono niente a nessuno. Infatti, non c’è bisogno di conoscere tutti i profili che visitano il nostro profilo o che leggono i nostri post per farsi pubblicità o per trovare lavoro. Ad esempio, si può pagare la pubblicità, si possono mandare i curriculum oppure si possono scrivere dei post utili. Così, come spero di aver fatto io scrivendo questo post, che aiuta gli altri ma forse aiuta anche i miei servizi per la trasformazione digitale e fa conoscere il network di professionisti Job Seeker Italia.
e) Come diventare anonimi nelle visite dei profili Linkedin.
Se non vuoi essere tracciato, basta andare, in alto a destra nella tua home page, sul tuo Account, poi in Impostazioni e privacy, trovi la voce Visibilità. A questo punto trovi finalmente Visibilità del tuo profilo e rete. Lì potrai scegliere se diventare completamente non tracciabili nella visita dei profili Linkedin o se lasciare visualizzare alcune informazioni anonime del tuo profilo. Ci sono anche delle opzioni intermedie, che visualizzano parte del profilo nelle ricerche, le vedremo più avanti.
Attenzione però, chi non ha un account Linkedin Premium, scegliendo di non essere tracciato, perde la possibilità di vedere chi ha visitato il suo profilo.
Infatti, Linkedin avverte che:
Selezionando “Caratteristiche private del profilo” o “Modalità privata” disabiliterai la funzionalità “Chi ha visitato il tuo profilo?” e la cronologia delle visualizzazioni verrà cancellata.
2. Perché gli utenti che non si lasciano tracciare su Linkedin suscitano rabbia in alcuni?
Si sta diffondendo quasi una caccia alle streghe su Linkedin, o meglio una caccia all’utente anonimo. Ne sono vittime le persone che visitano i profili di altri senza farsi tracciare. Alla base di questa polemica ricorrente credo ci sia soprattutto la poca conoscenza di come funziona Linkedin e internet in generale.
Ovviamente ognuno è libero di giudicare i comportamenti altrui. Invece, fare campagne su Linkedin per chiedere cose impossibili rischia di portare solo frustrazione o peggio al ridicolo.
Chiariamo subito un punto fondamentale. Non ha senso chiedere a Linkedin di bloccare gli utenti anonimi. Il motivo è semplice, siamo noi che dobbiamo rendere il nostro profilo privato. La spiegazione è un po’ lunga ma credo che valga la pena capire che:
Nessuno ci obbliga a rendere il nostro profilo Linkedin pubblico.
Se diciamo a Linkedin di rendere il nostro profilo visibile a tutti, può essere visto da chiunque anche fuori da Linkedin. Dovrebbe essere ovvio ma evidentemente non lo è: non è possibile, e non sarà mai possibile, impedire a qualcuno di vedere il nostro profilo se è pubblico.
Quindi, invece di pensare a chi ha visualizzato il nostro profilo, conviene cercare di migliorarlo e tenerlo aggiornato. Questo serve anche per essere sicuri che nel profilo sia visibile solo quello che desideriamo rendere pubblico su Linkedin e per decidere cosa rendere disponibile su internet.
Chi non è iscritto a Linkedin può vedere la parte di profilo che rendiamo visibile pubblicamente.
Per rendersene conto basta fare ad esempio una ricerca su Google, senza autenticarsi su Linkedin. Vedrete così quali parti del vostro profilo pubblico sono visibili a tutti.
Quindi, anche se Linkedin impedisse agli utenti che non si fanno tracciare di visualizzare i profili di altri, questi, senza nemmeno creare un profilo falso, senza fare il login su Linkedin, cercherebbero su Google “nome cognome Linkedin”, trovato!
Di conseguenza, anche bloccare un utente Linkedin, solo per non fargli vedere il tuo profilo, è inutile se hai un profilo pubblico. Inoltre, anche se il tuo profilo non fosse visibile su internet, ma solo su Linkedin, chi hai bloccato può farsi un profilo falso. Per fare un profilo falso basta avere un’altra email.
Probabilmente chi vuole impedire le visite degli utenti non tracciabili al proprio profilo Linkedin, non ha capito che è impossibile! Tutto quello che decidiamo di rendere visibile su Linkedin è visibile a tutti, o tramite internet oppure tramite un profilo falso.
Come rendere il profilo personale visibile fuori da Linkedin e ricercabile sui motori di ricerca.
Si può scegliere quali parti del profilo rendere visibili a tutti, anche fuori da Linkedin. Basta andare in Impostazioni. poi in Visibilità e infine Modifica il tuo profilo pubblico. Dopo si deve scegliere “Rendi il mio profilo pubblico visibile a tutti” e decidere cosa rendere pubblico a tutti anche fuori da Linkedin.
Ma le informazioni di contatto e personali, che hai fornito nella sezione Informazioni di contatto del tuo profilo, rimangono visibili solo ai tuoi collegamenti di primo grado.
Nascondere il proprio profilo, in tutto o in parte anche dentro Linkedin.
Se cerco qualcuno su LinkedIn lui lo vede? E se lo vede cosa vede? Dipende, se imposti il tuo profilo Linkedin su privato nemmeno i tuoi contatti Linkedin potranno vederlo. Diventa un profilo privato e servirebbe solo per creare dei documenti da inviare, come se fosse un CV. Per farlo basta andare in Impostazioni e privacy e poi in Visibilità e scegliere le Opzioni di visualizzazione del profilo.
Attualmente, hai tre opzioni disponibili per impostare il livello di visibilità del tuo profilo Linkedin:
- Il tuo nome e sommario
- Caratteristiche del profilo privato (es. qualifica e settore)
- Modalità privata
Se scegli modalità privata hai scelto di non rendere visibile a nessuno il tuo profilo e ovvimente sarai anche un utente anonimo nelle visite di altri profili. Le altre opzioni riducono al minimo le informazioni rese ricercabili e visualizzabili su Linkedin. Quindi, chi non sopporta che il suo profilo, in tutto o in parte, sia visto da utenti di cui non saprà mai l’identità, dovrebbe impostare il suo profilo come privato, questo è l’unico modo che funziona.
Le persone che si arrabbiano vedendo le visite degli utenti anonimi non hanno tutti i torti.
Chi si arrabbia non ha tutti i torti, però indirizza la sua frustrazione sulle persone sbagliate. Forse, alcuni di quelli che non sopporta gli utenti anonimi non ha capito nemmeno a cosa serve Linkedin e come usarlo. Invece, altri sono frustrati solo perché non possono sfruttare le informazioni che ottengono normalmente dalla lista delle visite del loro profilo. Infine, c’è anche una spiegazione psicologica, se si è stressati, può provocare ansia sapere che un anonimo ha visitato il nostro profilo.
Ognuno può avere le sue legittime motivazioni per voler sapere chi visita il suo profilo. Tuttavia, è altrettanto legittimo proteggersi dallo spam e da altre seccature, non facendosi tracciare quando si visitano i profili social di altre persone.
Infatti, se cerco qualcuno su LinkedIn non sto facendo nulla di male. Come abbiamo visto, chi non vuole farsi cercare ha tutti gli strumenti per farlo. Gli unici, che secondo me, sono veramente scorretti, sono quelli che creano un profilo falso tracciabile. Così, vedono i profili degli altri membri sotto falsa identità e possono fare anche commenti anonimi. In questo caso la scorrettezza è il profilo falso, non l’azione di ricerca che è sempre legittima su un social network. Quindi, chi si lamenta dei profili anonimi dovrebbe capire che, se non ci fosse la possibilità dei profili anonimi, i profili falsi aumenterebbero esponenzialmente.
3. Le responsabilità di Linkedin nel fenomeno delle “persone anonime”.
Linkedin, come quasi tutti i social network, cerca di manipolarci a suo vantaggio, come nel caso dei gruppi. Quindi, Linkedin cerca di sfruttare la lista delle persone che hanno visitato il nostro profilo per darci un servizio che lo aiuta a vendere i suoi abbonamenti premium.
Visto che ci guadagna, Linkedin usa le inutili e fastidiose notifiche degli “utenti anonimi” come pubblicità per il suo servizio a pagamento. Infatti, con un account Linkedin Premium è possibile vedere la lista completa dei profili tracciabili, che hanno visitato il nostro profilo negli ultimi 90 giorni. Chi paga Linkedin può persino rimanere anonimo e vedere chi ha visitato il suo profilo.
Invece, gratuitamente Linkedin ci fa vedere solo alcuni degli utenti che hanno visitato il nostro profilo. In ogni caso, gli utenti “anonimi” non tracciabili non si vedono mai, nemmeno con Linkedin Premium. Infatti, anche pagando per un profilo premium, non saprò mai chi è la persona che ha visitato il mio profilo se questa persona usa la modalità privata o accede dal web senza fare il login.
Le notifiche di Linkedin, fatte per vendere i suoi servizi, creano la fobia dell’utente anonimo.
Come per tutti i social network, anche per Linkedin è fondamentale avere molti utenti attivi mensilmente. In passato, per Linkedin, la scarsa crescita degli utenti attivi è stata vista come un problema grave e doloroso e credo che sia ancora uno dei punti suoi punti di debolezza.
Le notifiche, quando sono utili, sono uno degli strumenti migliori per aumentare l’attività degli utenti nei social network. Tuttavia, Linkedin usa le notifiche anche per cercare di vendere alcuni suoi servizi a pagamento che nessun altro social network possiede. Proprio questo tipo di notifiche promozionali creare la fobia dell’utente anonimo.
Infatti, Linkedin potrebbe evitare di fare notifiche inutili come queste: un membro di Linkedin ha visitato il tuo profilo.
Questo tipo di notifiche, variano nel tempo, recentemente sono diventate: una persona ha visitato il tuo profilo o un membro di Linkedin ha visitato il tuo profilo in modalità privata. Oppure, nella variante con più persone: n persone hanno visitato il tuo profilo: rimani anonimo e vedi chi ha visitato il tuo profilo con un account Premium.
Quindi, queste notifiche sono inutili e fastidiose per gli utenti, servono solo a Linkedin per spingere la vendita del suo servizio premium. Spesso, sono proprio questo tipo di notifiche assurde che generano in alcuni la rabbia contro chi non accetta di farsi tracciare. Da qui nasce la fobia per gli utenti anonimi.
Se Linkedin volesse dare solo le informazioni utili, basterebbe lasciare nelle notifiche solo il numero totale di visite al profilo, magari contando anche quelle provenienti da internet. Invece, c’è chi cerca di manipolarci con notifiche inutili o con profili falsi, e molti si arrabbiano con chi legittimamente non si fa tracciare?
4. Vantaggi e svantaggi di rimanere anonimi o meno nelle visite dei profili Linkedin.
i. Perché rimanere anonimi nelle visite dei profili Linkedin?
- Come già accennato, per un HR, per il CEO di una grande multinazionale o per qualsiasi persona abbia un potere decisionale elevato e sia costretta a visitare molti profili, ci possono essere delle seccature. Ogni profilo visitato su Linkedin, rischia di produrre una richiesta di connessione o un messaggio di richiesta.
- Le seccature e lo spam non sono riservati solo a chi si crede abbia potere. Chiunque può ricevere spam visitando i profili di altri se si fa tracciare, su Linkedin. Il metodo più comune per fare spam su Linkedin è proprio utilizzare gli inviti a connettersi. Chi usa i contatti di Linkedin per fare spam può arrivare a “collezionare” fino a 30.000 contatti e di conseguenza altrettante email. Invece, il problema dello spam con i messaggi privati nei gruppi è stato risolto.
- Chi è in cerca di un lavoro può essere molestato nella visita dei profili. Se siete in cerca di lavoro e lo dite nel profilo Linkedin, potreste essere contattati ogni volta che visitate il profilo di un utente che fa multi-level-marketing o attività simili. Non tutti lo sanno, ma il multi-level-marketing è vietato da Linkedin. Non esiste il diritto di fare spam a chiunque “osa” visitare il nostro profilo.
ii. Che vantaggi ha chi si fa tracciare nella visita dei profili Linkedin?
Ovviamente non ci sono solo svantaggi nell’essere tracciabili. Restare tracciabili quando si visitano i profili di altri può avere dei vantaggi:
- Chi vede la nostra visita potrebbe essere un datore di lavoro serio che ci contatta. Oppure potremmo ricevere una richiesta di connessione molto gradita, che forse non avremmo avuto il coraggio di chiedere. Alcuni visitano tanti profili proprio per ricevere nuove connessioni o per farsi notare.
- Chi è tracciabile è spesso percepito come più aperto al contatto e più simpatico, tranne nel caso in cui si venga percepiti come “rivali”. Le reazioni in questo caso possono essere imprevedibili.
- Linkedin mette in competizione gli iscritti è fa una classifica dei profili più visitati. Visitare tanti profili è un modo per farsi notare e aumentare le visite al proprio profilo. Ovviamente, funziona solo se il profilo di chi visita i profili non è privato.
- Chi riceve tante visite sul suo profilo Linkedin, potrebbe comparire nel riquadro Altri profili consultati del profilo di altri utenti. Comparire in Altri profili consultati aumenta ulteriormente le visite sul profilo. Ci potrebbero essere però delle controindicazioni per chi compare in Altri profili consultati.
- Su Linkedin solo chi decide di essere tracciato nelle visite dei profili degli altri utenti può vedere chi visita il suo profilo gratuitamente. Questo è spesso il motivo più importante.
5. I risultati del sondaggio anonimo fatto su questa pagina.
Il sondaggio è stato attivo su questa pagina da giugno 2014 a dicembre 2017. Risposte totali 383.
Cosa ne pensi della possibilità di non essere tracciati quando si visita un altro profilo Linkedin?
- Ognuno deve poter scegliere se farsi tracciare o meno quando naviga tra i profili pubblici di altri iscritti. 69% (266 voti).
- Non deve essere consentito di visitare i profili pubblici degli utenti Linkedin senza essere tracciati. 21% (82 voti).
- Non basta che chi rifiuta di essere tracciato, nelle visite ai profili di altri utenti, non veda chi visita il suo profilo. Bisogna impedire che visiti il profilo di chi accetta di essere tracciato. 9% (35 voti).
Sembra quindi che la maggioranza delle persone (circa il 70% nel nostro piccolo sondaggio) preferisca che sia possibile scegliere se farsi tracciare o meno nelle visite dei profili Linkedin.
Un’ultima informazione che può esserti utile.
Dai uno sguardo ai blog del sito, li trovi sul menu o nella Mappa del sito, suddivisa per argomenti. Troverai altri articoli originali su altri temi utili o interessanti.
Grazie e a presto!