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Tutti i Commenti nel sito

Qui trovi tutti i commenti e le risposte. I commenti provengono dai post dei blog del sito o dalle pagine. Sono ordinati con i più recenti in alto. In ogni commento c’è il link al post commentato. Buona lettura.

  • From Maria on Restare anonimi nelle visite dei profili Linkedin?

    grazie per l’articolo, non capisco l’assurdità di alcune persone, fermo restante che per qualsiasi azienda è importante la comunicazione, ovvio che il dirigente della coca-cola (es.) è un dipendente della coca-cola, e magari non ha nessuna voglia di farsi spammare dal mondo… non solo non esiste più nè la libertà di pensiero, nemmeno di azione… bah… sinceramente io bannerei da linkedin e da tutti i social questi utenti che fanno queste polemiche assurde… grazie di nuovo
    2016/06/07 at 9:55 am
  • From RICCARDO on I social network hanno preso di mira anche il tuo lavoro

    Ciao Enrico,
    per quanto riguarda la Nestlè – mutatis mutandis – era solo il più macroscopico esempio di come sia noto ed evidente che il POTERE E’ NELLE MANI DEGLI UTENTI-CONSUMATORI. Il punto vero è che le persone non lo sanno o, come in altre realtà, credono che il futuro nelle mani dei social non sia un rischio o che, quanto meno, sia un rischio “accettabile” (come prendere la bicicletta a Milano: sono “green”, arrivo prima, ma rischio la vita di più che coi mezzi pubblici). La domanda – sicuramente mal posta (scusa ma sono un po’ un neofita…) – era proprio questa : “cosa ne pensi del fatto che per esercitare questo potere gli utenti-consumatori dovranno NECESSARIAMENTE impegnarsi per ottenere le stesse cose con più “fatica” (tempo, attenzione, ….) ? Personalmente vedo MOLTA gente MOLTO ansiosa di far parte di qualsivoglia social, più che persone disposte ad impegnarsi per provare ad “educare” i social.

    2016/06/06 at 12:49 pm
    • From Enrico Filippucci on I social network hanno preso di mira anche il tuo lavoro

      Ciao Riccardo,
      penso che sia possibile ottenere che alcune cose sgradevoli dei social network siano cambiate. Utilizzando gli stessi meccanismi che hanno portato al successo i social network si riesce a fare una grande pressione mediatica sulle grandi aziende e sui governi.

      Non tutte le battaglie possono essere vinte ma alcune sono state già combattute e vinte sfruttando i social network come cassa di risonanza.

      Forse in futuro non sarà più possibile perchè censureranno tutto ma per ora è ancora possibile.

      2016/06/06 at 1:28 pm
  • From Anna on I social network hanno preso di mira anche il tuo lavoro

    Cosa suggerisci per eludere il Grande Fratello ?

    2016/05/24 at 11:50 pm
    • From Enrico Filippucci on I social network hanno preso di mira anche il tuo lavoro

      Ciao Anna, il problema non è sfuggire al Grande Fratello ma sopravvivere con il Grande Fratello. Possiamo adattarci o allearci. Il primo passo è sempre capire quello che succede e se possibile cercare di prevedere quello che succederà.

      Se prendessimo tutti coscienza di quello che stanno facendo, potremmo unirci e pretendere di più in cambio di quello che gli diamo. Altrimenti i grandi social network, modifica dopo modifica, si prenderanno tutto. Potrebbero persino trasformarsi da strumento di libertà in strumento di oppressione e repressione.

      Questo sito è nato quando ho intuito alcuni rischi dei social network. Utilizzarli per il lavoro non è facile come qualcuno vorrebbe farci credere, i soldi facili non esistono, ma non vedo alternative, il mondo va in quella direzione.

      È come andare al mercato, puoi fare affari o puoi prendere fregature e se ti distrai ti rubano tutto.

      2016/05/25 at 12:18 am
  • From Vittorio on Con il limite a 13 anni Linkedin voleva gli adolescenti e invece...

    Sconvolgente quello che riferisci. Con questa politica potranno conquistare i giovani nella fascia 13 – 18 , ma perderanno molti seri professionisti nella fascia di età 21 – 71. Converrà ?

    2016/05/01 at 8:38 am
  • From key on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

    Linkedin ha una piattaforma che andrebbe modernizzata e resa più agevole e accattivante. Inutile chiedere denaro per il profilo premium, che NON serve a nulla. La sua forza è, a mio avviso, nei gruppi. Trovare un gruppo attinente alle tua attività,o all’attività che più ti piace, e trovare altri tuoi simili con cui metterti in contatto, interagire, etc…..è un notevole pregio.
    Ma per esempio: in Italia, o meglio in italiano, mancano tanti gruppi. Magari perché non c’è interesse a svilupparli.

    Poi la grande delusione di tanti è che con Linkedin NON si trova o cambia lavoro…….

    2016/04/14 at 8:32 am
    • From Enrico Filippucci on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

      Difficile dire se Linkedin serva o non serva per trovare lavoro, dipende da come lo usi e da chi sei. Trovare lavoro in Italia è difficile in ogni caso, Linkedin non è una scorciatoia ma uno dei tanti strumenti.

      2016/04/14 at 9:12 am
  • From Enrico Filippucci on Draghi ha di nuovo salvato l'Europa, senza Mr. Nein

    Sembra che anche Weidmann abbia finalmente capito la situazione economica attuale, il 12 Aprile 2016 ha difeso la BCE dalle critiche del ministro delle finanze tedesco.

    Weidmann ha dichiarato in un’intervista al “Financial Times”: «Non è insolito che i politici abbiano opinioni sulla politica monetaria, ma noi siamo indipendenti. La Bce deve rispettare il suo mandato di stabilità dei prezzi. Una politica monetaria accomodante è appropriata in questo momento, indipendentemente dalle diverse visioni sulle misure specifiche»

    2016/04/13 at 11:34 am
  • From massimo on I post con immagini, video e documenti nei gruppi Linkedin

    grazie, chiaro ed utile.

    2016/04/01 at 12:24 pm
  • From Antonio Satta on I migliori spin doctor e professionisti di comunicazione politica

    Vorrei segnalare due imprecisioni: Gerardo Orsini ha collaborato con il ministro Guidi per pochi mesi, fino all’arrivo di Enrico Romagna Manoia, da quasi due anni capo ufficio stampa e responsabile comunicazione del Ministero dello Sviluppo Economico, mentre Roberto Basso è tuttora capo della Comunicazione del Mef e portavoce del ministro Pier Carlo Padoan

    2016/03/30 at 8:34 am
  • From Alessandro Sartori on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

    Buongiorno Enrico,
    al di là dei giusti dati economici che riporti, mi sento di aggiungere solo un tassello al tuo ragionamento: il dato relativo al numero totale di utenti, a differenza di quello degli altri player (Facebook, Instagram etc.), nel caso di Linkedin va interpretato e la chiave di questa interpretazione la troviamo nell’origine stessa di Linkedin.

    Linkedin, a differenza degli altri “contenitori”, è rivolto agli utenti professionisti: dicendo ciò, automaticamente escludiamo quella fetta di pubblico che ha senso di esistere nei sociali network solo per postare foto di gattini, improbabili ricette di torte all’asparago e pera spadona, foto dei nipoti.

    Va anche detto che in una qualche misura può risultare meno forte il fenomeno del “Questo filmato di anatroccoli lo ripubblico perché di sicuro piacerà a tutti”: proprio nel suo essere rivolto a professionisti, Linkedin è in grado di diventare estremamente specialistico nella gestione delle “cerchie” di contatti e nel far circolare le notizie.
    Ora che sto cambiando lavoro, mi accorgo che il mio profilo Linkedin è “impostato” su preferenze relative al mondo dell’elettronica di consumo: dovrò fare uno “step-back” e ri-orientare il tiro verso il mondo della meccanica.

    In buona sostanza: Linkedin non potrà mai arrivare allo stesso numero di utenti degli altri social network, perché la base di utenti è estremamente diversa e motivata alla partecipazione da stimoli diversi.

    Un saluto.

    2016/03/26 at 9:11 am
    • From Enrico Filippucci on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

      Grazie per il commento Alessandro, da utente sono d’accordo con te.

      Il problema è che gli investitori ragionano diversamente, per giustificare le valutazioni stratosferiche che aveva raggiunto, Linkedin non poteva continuare a sprofondare nella classifica dei social network basata sul numero assoluto di utenti attivi.

      Il management ha cercato di coprire il problema prima con modifiche fastidiose del funzionamento di Linkedin, poi nascondendo i dati nell’ultima trimestrale.

      2016/03/26 at 10:20 am
      • From Stef Gandolfi on Linkedin ha un problema che cerca di nascondere?

        Esatto Enrico.
        Prendiamo come esempio un altro social network che potremmo considerare quasi al pari di LinkedIn come tipologia di utenza: Twitter. Tempo fa avevo già commentato in merito, condividendo un video di Marco Montemagno che faceva il punto sui social network e sul futuro dei siti internet.

        Questa settimana è uscita la notizia che la crisi di Twitter porterà alla chiusura delle sede di Milano.

        2016/11/16 at 8:26 am
  • From Maurizio Pesce on Sei sicuro che portare al fallimento una banca sia una colpa?

    Non si può non condividere. Bravo !

    2016/03/25 at 7:02 pm