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Tutti i Commenti nel sito

Qui trovi tutti i commenti e le risposte. I commenti provengono dai post dei blog del sito o dalle pagine. Sono ordinati con i più recenti in alto. In ogni commento c’è il link al post commentato. Buona lettura.

  • From cristina on La politica è riuscita a lottizzare anche i social media?

    non sono del settore , non mi occupo di politica ma , l ingerenza della politica nei social e’ piu’ che evidente , a volte fastidiosa , comprendo che in qualche modo faccia parte del sistema e dei suoi equilibri pero’ se prima si pensava ad una “terra libera” adesso si deve prendere coscienza che non e’ cosi . Non ho esempi da riportare , mi focalizzo poco sulle questioni politiche a parte vari gruppi che si occupano di lavoro, di pensioni e nuove normative in materia ma,rimane che si rende necessario , anche volendo restarne fuori il piu’ possibile riconoscersi in qualche modo in una sorta di “faticosa appartenenza” e, tenendo conto che non si ha oggettivamente il tempo di leggere e approfondire tutto quello che passa sui social la questione diventa faticosa infine , accade che cercando svago su social “leggeri” ci si trovi continuamente imbrigliati in sollecitazioni politiche …. un vero peccato
    2015/10/22 at 10:53 am
    • From Enrico Filippucci on La politica è riuscita a lottizzare anche i social media?

      Grazie Cristina per avere lasciato qui la tua opinione. Se fosse solo un problema di militanza fastidiosa, o peggio di persone pagate per diffondere e controbattere nelle discussioni pubbliche, non sarebbe un grosso problema. La passione politica genuina o meno è un fatto non necessariamente negativo. Anche se in alcuni contesti andrebbe sospesa.

      Temo che ci sia una strategia molto più intrusiva di controllo e selezione. Ho notato che chi si schiera con i più forti poi viene ricompensato in vari modi. Questo fa si che chi non si schiera venga escluso.

      Mettendo i propri alfieri nei punti giusti e aiutandoli sui media tradizionali, di cui la politica ha un grande controllo, potrebbero riuscire a imbrigliare il web.

      Questo già si nota, non so quanto possano riuscire a manipolare il web.

      2016/03/01 at 12:07 pm
  • From Enrico Cosenza on Lo stupore dei datori di lavoro che non trovano personale.

    L’articolo è interessante e propone un tema su cui oggi si è portati a confrontarsi.
    Personalmente faccio solo qualche riflessione:

    1) In un mercato globale l’investimento post lauream dei datori di lavoro dovrebbe essere consistente, anziché accampare scuse sull’inesistenza di personale specializzato, laddove è noto che le università sono prettamente teoriche o restie a fare da laboratori, essendo d’altronde impossibile trovare personale specialistico se tutti i datori cercano e nessuno forma seriamente.

    2) L’impianto di leggi sul lavoro nato negli ultimi anni ha creato enormi praterie per i datori, dove acquistare a prezzi quasi da mercato ortofrutticolo lavoratori che un tempo erano ritenuti specialisti, senza minimamente riflettere che, chi ha costruito la propria vita prima della fatidica bolla del 2007, difficilmente possa accettare di vivere come un migrante giunto da un paese dove non possedeva più nulla, pur dovendo ridimensionare consistentemente il proprio tenore di vita.

    3) Perché sono sempre più presenti imprenditori fasulli che fanno formazione fine a se stessa? Perché la maggiore risorsa che possiede oggi il paese è la disoccupazione e risulta immediato vendere sogni.

    Ci sarebbe molto altro da dire e più in dettaglio, ma mettendo a fattor comune tali considerazioni si può già trovare il senso di molti rifiuti…

    2015/10/13 at 4:10 pm
  • From Chiara C. Rodighiero on Lo stupore dei datori di lavoro che non trovano personale.

    Bellissimo articolo!
    Secondo me il mercato del lavoro dovrebbe differenziare del tutto i processi di selezione per profili qualificati e per chi invece cerca una prima occupazione o un lavoro temporaneo.

    Si tratta di modalità di selezione completamente diverse che spesso vengono a trovarsi insieme a danno di tutti.

    Un esempio classico? L’agenzia per il lavoro che veste i panni del cacciatore di teste farà male sia uno, che l’altro mestiere. Le ricerche di personale “dell’ultimo minuto” e la selezione di profili molto più articolati non vanno a braccetto, anzi!

    Gli Head Hunters possono impiegare mesi per cercare e valutare le candidature, mentre le agenzie di collocamento hanno i minuti contati e devono trovare qualcuno in brevissimo tempo.
    In questo modo si rischiano palesi errori di valutazione delle candidature e si perde tempo prezioso e denaro in un servizio non solo inutile e costosissimo, ma spesso controproducente.

    Non parliamo poi di tutti gli annunci civetta, che sono palesemente inventati e servono solo per ampliare i database…
    Mai capito che senso abbia una simile strategia; un candidato è la persona giusta hic et nunc; non si tratta di una torta buona e sfiziosa, la cui ricetta si ripone in agenda e si utilizza alla prima buona occasione!

    Altro esempio; che senso ha millantare al primo contatto telefonico una proposta di lavoro a tempo indeterminato, che durante il pre-colloquio si trasforma in un contratto trimestrale in somministrazione? Avendolo saputo subito, non si sarebbero persi tempo, denaro e due ore di permesso retribuito.

    Mi piacerebbe, in un futuro più prossimo possibile, capire a colpo d’occhio se l’offerta di lavoro che sto leggendo si riferisce ad una categoria o un’altra, e mi piacerebbe che ognuno tornasse a fare il proprio lavoro…

    2015/10/09 at 9:57 pm
  • From Mariagrazia Fiori on Lo stupore dei datori di lavoro che non trovano personale.

    mi associo alle considerazioni di Chiara Rodighiero, chi come noi da 27 anni si prodiga nel promuovere cultura nella ricerca di persone sa bene quanto “costa” in termini di scelte, e quindi di risultati di fatturato, agire secondo un comportamento etico e responsabile.
    Come traduciamo in concreto il termine “cultura” nella RS?
    In brevissimo: divulgare il più possibile la ricerca in modo da raggiungere il maggior numero di persone che si identificano, per capacità e interesse, con il testo/offerta di lavoro; applicare metodiche di lavoro / selezione attente a esaminare OGNI candidatura; avere l’esperienza, la professionalità, la sensibilità giusta per individuare chi potrà conseguire l’obiettivo, cioè l’avvio e lo sviluppo di una collaborazione costruttiva, seriamente vantaggiosa sia per il candidato che per l’azienda.

    2015/10/09 at 11:18 am
  • From Michele Zecchi on Il rappresentante commerciale dopo la rivoluzione digitale

    Ciao Enrico, certo che continuerò a leggere i tuoi contenuti, lo faccio già da tempo.
    Buon lavoro
    Un saluto.
    Michele

    2015/10/06 at 3:11 pm
  • From Michele Zecchi on Il rappresentante commerciale dopo la rivoluzione digitale

    Ho letto con attenzione il tuo articolo, penso tu abbia centrato il punto, ovvero come sono cambiate le vendite con la rivoluzione digitale, non solo social, aggiungo io.

    Oggi è più importante essere presenti con contenuti importanti per farsi cercare e trovare, piuttosto che pressare il potenziale cliente magari avendolo scovato su Linkedin. Credo sia questo il nodo, la cosidetta generazione di Lead attraverso contenuti rilevanti per le persone. E molte agenzie l’hanno capito proponendo proprio alle aziende di seguirle in questo compito tutt’altro che semplice. Essere autorevoli, farsi trovare e quindi agganciare il potenziale cliente, non contattarlo a freddo. Il problema è che per fare questo servono persone e risorse di rilievo, l’autorevolezza non si compra ma si crea nel tempo. E le PMI come ben sai spesso non hanno né tempo né risorse, preferiscono inserire sempre persone fresche da mandare in giro a procacciare…col risultato che dopo un anno il commerciale di turno non sa più che pesci prendere e allora via e sotto un’altro fortunato.

    L’unica annotazione che faccio è questa: sul web si legge in modo diverso rispetto alla carta stampata, per cui un’articolo cosi lungo e con poche ancore testuali rischia di essere letto all’inizio e se va bene nella parte delle conclusioni, per cui magari visto che scrivi su Linkedin e non sul giornale io cercherei di essere più sintetico e di inserire maggiormente parole chiave, fornendo degli appigli nella lettura.
    Grazie per il contenuto.
    Michele

    2015/10/06 at 11:18 am
    • From Enrico Filippucci on Il rappresentante commerciale dopo la rivoluzione digitale

      Grazie per il commento Michele,
      sono ‘d’accordo con te, l’autorevolezza non si compra ma si acquista con il tempo.

      Tuttavia, per quanto vedo in giro, molti riescono ancora a fare spam in modo pesante e a tirare su clienti.

      Ad esempio su Linkedin, soprattutto tramite le richieste di connessione, alcuni prosperano ancora così. Credo che la festa tra non molto finirà, o Linkedin li bloccherà o la loro reputazione di Spammer li travolgerà. Ho già visto commenti ironici quando, i bulimici delle connessioni a fine di spam, producono dei contenuti che raccontano un’altra storia di se stessi.

      Per quanto riguarda i consigli al mio stile di scrittura in questo articolo, hai ragione, maggiore sintesi e più ancore testuali sono più adatte su internet. Rivedo di tanto in tanto i miei articoli e cerco di migliorarli e di migliorarmi sempre.

      Lo rileggerò, potrei aggiungere qualche ancora testuale in più e provare ad essere più conciso. Ti ringrazio per il feed back, è raro ricevere un consiglio.

      Anche se hai trovato il link al mio articolo su Linkedin, io qui non scrivo su Linkedin, scrivo sul mio blog. Qui nel blog, faccio molti approfondimenti, collego cose a prima vista non correlate, ragiono e cerco persone che ragionino con me. Non sempre posso usare lo stile di un post che racconta le ultime novità di Facebook.

      Grazie ancora, spero ritornerai a leggere altri post.
      Enrico

      2015/10/06 at 12:12 pm
  • From Emanuele on I nuovi gruppi Linkedin: tutte le novità e le modifiche nascoste.

    Buongiorno,

    la ringrazio molto per il suo impegno nel rendere il gruppo un luogo di confronto efficiente.

    Inizio però a stufarmi di tutti coloro che utilizzano spunti di discussione e precisi Items in lettini da psicanalisi dove rovesciare tutta la loro frustrazione andando completamente fuori tema e sviando la discussione. Non che io sia insensibile ai loro problemi ma mi interessano molto gli spunti professionali che emergono e meno le divagazioni che trovo fuori luogo.

    E’ possibile secondo lei fare qualcosa per ammonire questi compagni di gruppo o è una pratica impossibile concretamente?

    Grazie

    Emanuele

    2015/09/24 at 1:34 pm
  • From Cinzia on I nuovi gruppi Linkedin: tutte le novità e le modifiche nascoste.

    Grazie per gli aggiornamenti e per tenerci informati.
    Buona giornata
    Cinzia

    2015/09/24 at 9:21 am
  • From Rosana on I nuovi gruppi Linkedin: tutte le novità e le modifiche nascoste.

    Ciao Enrico,

    grazie mille per i tuoi chiarimenti, solitamente non partecipo alle discussioni però le leggo e con tante mi sento d’accordo….

    Fate un grande lavoro e mi dispiacerebbe che si perdesse, se hai un sito dove possa seguirti mi farebbe tanto piacere.

    Grazie ancora e buon proseguimento
    Rosana

    2015/09/23 at 11:19 pm
  • From Debora Calo' on Disoccupazione: bilancio drammatico per chi ha oltre 44 anni.

    Io aggiungerei che c’è anche chi non riesce ad espatriare per trovare lavoro per la capacità di risparmio sottozero che si ritrova….non sono molto addentrata in questi discorsi ne’ ho molta possibilità di informarmi per bene, ma effettivamente conviene far sapere al popolo quello che più fa comodo e tacere quello che più conviene; sicuramente il piccolo risparmiatore è quello più colpito da questa crisi e anche quello meno aiutato…oggi apprendendo il risultato del referendum del popolo greco ho provato “un’illogica allegria” (parafrasando Giorgio Gaber”)……, io che come donna ho l’unica possibilità di ottenere un prestito solo con il microcredito donna( se pure)….io che come banchiere idolo ho solo il banchiere dei poveri, Muhammad Yunus….che bello sarebbe non lasciare indietro nessuno!! Utopia? (forse).
    La libertà e l’onestà d’informazione? (e non solo)Purtroppo costa cara…o fai parte del gioco o sei fuori e ti ritovi da solo; la politica?…..credo che si sia persa la capacità e la volontà di fare della buona politica…quella anche per il popolo, quella che vede protagonisti persone lungimiranti e consapevoli delle decisioni a rilevanza pubblica.. riguardo la questione di costituzionalità della legge sulle rendite finanziarie, non so se ci sono altri motivi alla base che hanno indotto il legislatore a strutturarla così com’è, ma il singolo può far poco, il tam tam, sì, soprattutto grazie alla rete…

    2015/07/06 at 7:22 pm