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Tutti i Commenti nel sito

Qui trovi tutti i commenti e le risposte. I commenti provengono dai post dei blog del sito o dalle pagine. Sono ordinati con i più recenti in alto. In ogni commento c’è il link al post commentato. Buona lettura.

  • From Marco on A chi è servita Garanzia giovani? Un bilancio deludente

    Per quel che ne so (testimonianze di amici e conoscenti) è una bufala…mal strutturata e fortemente favorevole ai “sogetti accreditati”. Enti privati di vario genere, pagati per fare “orientamento” (nel Lazio percepiscono circa 35 euro all’ora per 4/8 ore di formazione per ogni giovane o per veri e propri corsi in media di 150 ore) e “tutoraggio lavorativo” (con alti rimborsi nel caso in cui venga posto in essere un contratto di lavoro, ma comunque con una quota fissa del 10% rispetto ai rimborsi). Ovviamente gli enti privati non hanno un interesse così forte a proporsi presso le aziende e a promuovere candidature, è già cospicuo il guadagno che ottengono “a prescindere dal raggiungimento dell’obiettivo”. Solita stortura italica. Altro problema, chiedo scusa se esco dal seminato. Nel Lazio (non so se in altre regioni è stato già attivato) sono state appena pubblicate le graduatorie per il “Contratto di ricollocazione”, una sorta di garanzia giovani over 30. Sono state “selezionate” 2000 persone over 30 con almeno un anno di disoccupazione da inserire in questo progetto, identico a garanzia giovani. L’iter è lo stesso: percorso “suggerito” dal Cpi/patto di servizio/formazione presso enti privati… L’unica differenza (ma non ne sono sicuro) è che con il contratto di ricollocazione il candidato percepisce un rimborso di circa 8 euro per ogni ora di formazione. Situazione davvero preoccupante, soldi pubblici (italiani o fondi europei che siano) usati in un modo così “sbilanciato”. Grazie Enrico, sempre post stimolanti!
    2015/11/23 at 11:04 am
  • From Marco Bonardi on A chi è servita Garanzia giovani? Un bilancio deludente

    Due link per chi desidera avere altre informazioni:

    per garanzia giovani http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/10/garanzia-giovani-flop-per-chi-cerca-lavoro-affare-per-chi-prova-a-trovarglielo/1658038/

    e per il Contratto di ricollocazione (una sorta di garanzia giovani over 30, bando della Regione Lazio)

    2015/11/23 at 7:38 am
    • From Enrico Filippucci on A chi è servita Garanzia giovani? Un bilancio deludente

      Grazie Marco,
      non conoscevo il bando della regione Lazio, il bando è ora chiuso, lo riapriranno? Ho sostituito l’articolo, con il Link diretto al bando della regione Lazio, credo sia migliore, li si vede subito se eventualmente lo riapriranno.

      2015/11/23 at 9:12 am
  • From Silvio Cipriani on Fai un checkup al tuo profilo professionale su Linkedin!

    Grazie Enrico!

    2015/11/12 at 5:27 pm
  • From Denise on I nuovi gruppi Linkedin: tutte le novità e le modifiche nascoste.

    Grazie per i chiarimenti esaustivi. Buona giornata

    2015/11/07 at 11:23 am
  • From Enrico Filippucci on Nel lavoro sei giovane o maturo se:

    Vi riporto quanto detto da Andrea Guerra – Presidente Eataly e ex Amministratore delegato di Luxottica – il 27-10-2015 alla premiazione PREMIO ECCELLENZE D’IMPRESA 2015 di Harvard Business Review:

    “Il vero problema è che spesso chi cerca, non cerca gente brava, non cerca gente ‘diversa’, non cerca gente che abbia idee strane, non cerca gente che, non solo accetti le sfide, ma che sia in sé stessa una sfida”.

    “Il problema dell’Italia sono i capi, sono loro che pensano in un modo a dir poco conservatore. A casa o in tasca hanno i più moderni device, ma poi, quando entrano in azienda si comportano come se fossero nel 1950. Ma a noi serve altro, serve gente che abbia voglia di fare impresa. L’impresa di oggi, non altro”.

    Andrea Guerra

    2015/11/02 at 10:12 am
  • From Alessia Martalò on La trasformazione digitale renderà ininfluenti giornali e TV?

    È un argomento davvero complesso.. Da un lato, è vero che con il passare degli anni – leggi: rinnovamento delle vecchie generazioni – si guarderà la TV e si leggeranno i quotidiani sempre di meno. Quella di internet, del resto, è un tipo di informazione veloce, a richiesta, personalizzata. Dall’altro lato c’è però il rischio di incorrere in una cattiva informazione. Chi si occuperà di selezionarla scrupolosamente, fornendo notizie aggiornate, approfondite e veritiere?

    2015/10/30 at 4:42 pm
    • From Enrico Filippucci on La trasformazione digitale renderà ininfluenti giornali e TV?

      Grazie per il commento Alessia, il problema di selezionare le notizie credo non ci sarà. Ognuno di noi seleziona notizie, Google lo ha sempre fatto, e persino Twitter e Apple si sono messi a selezionare le notizie direttamente. Basta seguire le “fonti” migliori e più affidabili.

      Per il resto trovo che ci siano più opportunità che problemi. Per chi sa usare il web, è più facile verificare la veridicità delle notizie. Anche chi non lo sa usare, ma vuole capire, leggendo i commenti può farsi un’idea.

      Chi non vuole capire, ma vuole solo credere, continuerà a seguire solo chi conferma il suo credo, giusto o folle che sia.

      2015/10/30 at 5:38 pm
  • From Antonio on Con il limite a 13 anni Linkedin voleva gli adolescenti e invece...

    Su questa cosa della bacheca che assomiglia a quella di facebook ho scritto direttamente all’assistenza appena è iniziata. Solite risposte preconfezionate e via..

    2015/10/28 at 12:15 pm
  • From Giorgo Sgarbi on Falsi miti del risparmio gestito, fondi comuni d'investimento e ETF

    Apprezzo il contenuto del messaggio e ritengo che si possa aggiungere quanto sia “opaca e rischiosa” la gestione dei fondi.

    Nessuno riesce a chiarirsi dove i gestori collochino i risparmi raccolti; gli intermediari sono troppo occupati nella raccolta e non hanno il tempo per analizzare la condotta dei gestori; ma nemmeno sarebbe loro consentito di metterci il naso. Cosicchè nessuno è in grado di conoscere come il gestore ha distribuito gli investimenti, seguendo gli ordini di scuderia che avrà ricevuto dai suoi superiori, i veri burattinai della faccenda.

    Dove finiscono i crediti spazzatura che le banche cercano di girare ad altri, dietro pagamento di adeguato compenso, come avviene per liberarsi segretamente di rifiuti inquinanti.

    Anche nelle gestioni patrimoniali delle grandi banche come Intesa Sanpaolo si pretende la massima autonomia nel collocamento delle risorse. Una ragione ci sarà, se si comporta come se si trattasse di un fondo; salvo comunicare a posteriori come hanno investito il capitale affidato.

    A priori il cliente non può interferire, salvo con indicazioni generiche sul tipo di prodotti in cui piazzare gli investimenti, aree geografiche, ecc. Ma non in quali titoli specifici.

    Gli investitori “fai da te”, che volessero, dietro pagamento di una commissione fissa o percentuale, ricevere consigli oppure delegare del tutto le operazioni di acquisti e vendite dell’ investimento, concordando le scelte, non interessano alle. banche.
    Preferiscono trincerarsi dietro la opacità dei fondi, meglio ancora se esteri, dove fare da semplici intermediari e credo che così arrivino pure a guadare di più.

    Ma i burattinai dei fondi esteri non sono istituti di beneficenza, e perseguono spregiudicatamente il proprio interesse. Alcune grosse banche che sono state multate per avrer manovrato fraudolentemente i cambi, quali scrupoli si farebbero nell’investire i risparmi loro affidati, in asset spazzatura?

    Se retrocedono alla rete di intermediari il 60/70% del TER dichiarato, pagano i gestori e le banche depositarie, dove mai vanno a trovare poi il loro tornaconto?

    La montagna di derivati che inonda la finanza globale in misura di sei o sette volte rispetto alle necessità dell’ economia reale della produzione di beni e servizi, dove vanno a finire? Certamente anche nei fondi comuni di investimento.

    E gli ETF hanno giusto il pregio di essere trattabili on line, ma non sono altro che scommesse in cui ci si deve preoccupare se la controparte che te li vende, rispetterà il contratto.
    JP Morgan, Deutsche Bank, Societè Gènèrale, Blackrock, emettendo derivati ed ETF, è come se stampassero banconote senza violare la legge.

    Cordiali saluti,

    Giorgio Sgarbi

    2015/10/26 at 1:33 pm
    • From Enrico Filippucci on Falsi miti del risparmio gestito, fondi comuni d'investimento e ETF

      Grazie per il commento Giorgio, ci sono delle figure professionali interne al fondo, che dovrebbero valutare continuamente il rischio a cui si espone il gestore o la banca. Di sicuro in molti casi passati non hanno funzionato.

      Le tue preoccupazioni sono condivisibili, la realtà è che il rischio esiste e non è trascurabile nemmeno nei fondi che vengono venduti come “sicuri”.

      Avere capito i pericoli è il primo passo fondamentale per non esporsi a rischi alti a fronte di basse remunerazioni.

      2015/10/26 at 1:59 pm
  • From Cristina on Con il limite a 13 anni Linkedin voleva gli adolescenti e invece...

    Faticarono molto a convincermi ad iscrivermi a Linkedin, mi lasciai convincere dalla serietà della persona che mi seguiva in un percorso di ricollocamento. All’inizio, era il 2013, mi lasciai conquistare dalla sobrietà e professionalità di Linkedin. Dopo oltre due anni faccio i conti: pochissimi contatti professionali, un paio di uomini che “ce stavano a provà” (signori, ma che tristezza… su un network professionale? ma davvero non avete altro modo di contattare donne?) e di fatto nessuna reale opportunità lavorativa.
    A favore devo però dire che mi ha fatto scoprire ambiti lavorativi insospettati ed impensati ed anche lavori di cui ignoravo l’esistenza. E anche se pochi alcuni contatti veramente meritevoli.
    Ma di fatto non sono su Facebook e non mi interessa quel genere, vista la scarsa utilità professionale è sempre più forte l’idea di cancellare l’account. Aspetto di vedere e verificare di persona se e quanto sia possibile limitare i “danni” e mantenere solo la parte professionale.
    Come scrive lei se Linkedin diventa uguale a Fb di fatto vincerà Fb: chi voleva sobrietà e professionalità cancellerà l’account, gli altri torneranno su Facebook…

    2015/10/25 at 6:18 pm
  • From cristina on La politica è riuscita a lottizzare anche i social media?

    non sono del settore , non mi occupo di politica ma , l ingerenza della politica nei social e’ piu’ che evidente , a volte fastidiosa , comprendo che in qualche modo faccia parte del sistema e dei suoi equilibri pero’ se prima si pensava ad una “terra libera” adesso si deve prendere coscienza che non e’ cosi .
    Non ho esempi da riportare , mi focalizzo poco sulle questioni politiche a parte vari gruppi che si occupano di lavoro, di pensioni e nuove normative in materia ma,rimane che si rende necessario , anche volendo restarne fuori il piu’ possibile riconoscersi in qualche modo in una sorta di “faticosa appartenenza” e, tenendo conto che non si ha oggettivamente il tempo di leggere e approfondire tutto quello che passa sui social la questione diventa faticosa infine , accade che cercando svago su social “leggeri” ci si trovi continuamente imbrigliati in sollecitazioni politiche …. un vero peccato

    2015/10/22 at 10:53 am
    • From Enrico Filippucci on La politica è riuscita a lottizzare anche i social media?

      Grazie Cristina per avere lasciato qui la tua opinione. Se fosse solo un problema di militanza fastidiosa, o peggio di persone pagate per diffondere e controbattere nelle discussioni pubbliche, non sarebbe un grosso problema. La passione politica genuina o meno è un fatto non necessariamente negativo. Anche se in alcuni contesti andrebbe sospesa.

      Temo che ci sia una strategia molto più intrusiva di controllo e selezione. Ho notato che chi si schiera con i più forti poi viene ricompensato in vari modi. Questo fa si che chi non si schiera venga escluso.

      Mettendo i propri alfieri nei punti giusti e aiutandoli sui media tradizionali, di cui la politica ha un grande controllo, potrebbero riuscire a imbrigliare il web.

      Questo già si nota, non so quanto possano riuscire a manipolare il web.

      2016/03/01 at 12:07 pm