Dimentichiamoci i gruppi Linkedin come li abbiamo conosciuti fino a ora.
La prima trasformazione dei gruppi Linkedin è iniziata il 14 ottobre 2015. La seconda trasformazione è iniziata a settembre 2018 e è trattata nell’articolo sul nuovo rilancio dei gruppi Linkedin che sta proseguendo lentamente.
Quasi tutti i cambiamenti fatti a fine 2015, sono rimasti anche nell’attuale versione dei gruppi. Ho segnato con un * le funzionalità eliminate nella versione attuale dei gruppi. Come vedremo, già nella prima grande trasformazione, alcuni cambiamenti sono stati molto radicali e brutali, Linkedin ha chiamato questi cambiamenti “semplificazioni”. Il massacro dei gruppi è il frutto delle false promesse fatte da Linkedin e del conflitto d’interessi tra social network e utenti.
I nuovi gruppi Linkedin: cambiamenti, opportunità e problemi da affrontare.
Indice del post:
- I gruppi Linkedin sono diventati gruppi privati chiusi.
- I nuovi gruppi privati sono di due tipi, elencati e non elencati.
- Dopo la prima “semplificazione” dei gruppi, sono scomparsi circa 1.000.000 di gruppi su Linkedin.
- Non ci sono più i sottogruppi, diventano gruppi indipendenti.
- La sezione promozioni nei gruppi è stata rimossa.
- * L’App dei gruppi Linkedin.
- Sono arrivate le foto, i video e le menzioni nei gruppi.
- Con la nuova interfaccia dei gruppi le discussioni sono ordinate solo per data.
- * La sezione Lavoro dei gruppi.
- La lunghezza dei commenti e dei post è stata drasticamente ridotta.
- La funzione di ricerca tra i membri del gruppo è stata ridotta a nome e cognome.
- I problemi per i proprietari dei gruppi Linkedin e i loro manager.
- Conclusioni.
* le funzionalità precedute dall’asterisco sono state eliminate nella versione attuale dei gruppi.
1. I gruppi Linkedin sono diventati gruppi privati chiusi.
Scordatevi i gruppi visibili su internet, con i contenuti visibili a tutti e indicizzati da Google. Linkedin trasforma i gruppi aperti in privati.
- I gruppi privati sono chiusi nulla può essere visto dall’esterno.
- I gruppi aperti sono pubblici, tutto quello che viene scritto è visibile ovunque, su Linkedin e in rete.
Senza i gruppi di tipo aperto, chi vorrà vedere i contenuti di un gruppo, dovrà diventarne membro. I motori di ricerca, come ad esempio Google, non potranno più indicizzare i contenuti e le discussioni dei gruppi.
a – Il disastro delle descrizioni dei nuovi gruppi.
Linkedin ha rimosso le vecchie pagine di descrizione dei gruppi e ne ha create di nuove con indirizzi diversi, non ha nemmeno rediretto le pagine sulle nuove descrizioni.
Infine, hanno rimosso tutte le descrizioni dei gruppi da internet, ora sono visibili solo a chi accede a Linkedin.
b- Persi tutti i contenuti disponibili nel web.
Purtroppo, Linkedin non ha nemmeno impostato, per chi non è su Linkedin, i redirect dei contenuti e delle pagine principali dei gruppi, sulle rispettive pagine di descrizione dei gruppi. Quindi, chi trova un vecchio link a un contenuto o alla pagina principale del gruppo, finisce sulla pagina di login di Linkedin.
I contenuti prodotti nei gruppi e le discussioni, non si possono più condividere su altri social network e nemmeno all’interno di Linkedin. I gruppi Linkedin sono stati nascosti persino agli iscritti a Linkedin che non sono membri del gruppo. Nessuna attività dei gruppi, compresi i “like”, viene ora diffusa su Linkedin o negli aggiornamenti di chi non è iscritto al gruppo.
c – L’imposizione dei gruppi privati.
Prima si poteva decidere se tenere il gruppo privato, e quindi chiuso verso l’esterno, o renderlo pubblico, e quindi visibile da chiunque in internet.
- Non mi risulta che altri grandi social network abbiano mai preso la stessa strada di Linkedin. Conoscete altri Social Network che abbiano deciso di non permettere al fondatore di scegliere se la sua community possa essere visibile a chiunque su internet? O conoscete altri social network che abbiano deciso, da un giorno all’altro, di rimuovere da internet tutte le comunità online presenti sul social network? Anche se li conosceste, Linkedin ha fatto di peggio, ha impedito l’accesso persino agli altri utenti di Linkedin.
- Pensate a chi ha condiviso dei link a delle discussioni interessanti nei gruppi. Chi non è iscritto al gruppo, non vedrà più i post tramite i link condivisi.
La maggioranza dei gruppi su Linkedin, e quelli di maggior successo, erano di tipo aperto. Le decisioni prese dai proprietari delle community, su un aspetto così importante, non contano nulla?
Credo sia un grosso errore di Linkedin, trasformare i gruppi aperti in privati.
d – Persino le API di accesso ai gruppi sono state rimosse.
Linkedin fa un altro passo indietro rispetto a Facebook. Le API di un social network vengono utilizzate per sviluppare programmi che possano leggere, modificare o aggiungere contenuti nel social network. Questi programmi sono spesso utilizzati dalle aziende e dai professionisti, per velocizzare l’inserimento dei contenuti su più social network, più profili, più gruppi o più community.
Ad aprile 2016, Linkedin ha contattato chi ha sviluppato programmi che utilizzavano le API di programmazione dei gruppi, informandoli della imminente rimozione delle API dei gruppi. Li ha invece rassicurati che le API di accesso ai profili e alle pagine aziendali su Linkedin, non subiranno nessuna restrizione per lungo tempo.
2. I nuovi gruppi privati sono di due tipi, elencati e non elencati.
Essendo sia i gruppi elencati (listed) che quelli non elencati (unlisted), gruppi privati, le discussioni non sono visibili da chi non è membro del gruppo.
Gruppi Elencati:
- La descrizione del gruppo è visibile da tutti e è indicizzabile dai motori di ricerca.
- I membri possono invitare i loro contatti ad aderire al gruppo e avere il logo del gruppo nel profilo.
- Dopo vari esperimenti, Linkedin oggi permette a tutti i membri dei gruppi elencati di invitare i loro contatti Linkedin nei gruppi di cui fanno parte. Invece, l’approvazione è tornata a essere una funzionalità esclusiva del proprietario e dei responsabili del gruppo.
Gruppi Non Elencati:
- I gruppi Non Elencati, sono privati e sono anche completamente anonimi. Non compaiono nelle ricerche, nessuno può avere il logo del gruppo nel profilo e l’unico modo per entrarci è ricevere un invito dagli amministratori.
- I gruppi Non Elencati sono segreti e nulla si può sapere o vedere da fuori.
Sono scomparse le opzioni intermedie, questo ha avuto varie conseguenze negative. Inoltre, Linkedin ha fatto molti danni, prima di arrivare alle funzionalità attuali.
I vecchi problemi dei gruppi Elencati:
- In passato, ogni nuovo membro che entrava in un gruppo elencato poteva diventare un “Cavallo di Troia”. Bastava che uno spammer entrasse in un gruppo per poter inserire altri 10, 100, 1000 profili di spam. Infatti, una volta entrato che nel gruppo, poteva approvare tutti i profili di spam che aveva creato.
- Se fosse continuata questa follia avrebbe distrutto i gruppi di ex Alunni. Se non si riuscirà più a controllare chi entra nei gruppi, non sarà più possibile avere le comunità di ex Alunni su Linkedin. Rendere le comunità di ex alunni “Non elencate”, non è una soluzione. Nessuno troverebbe più un gruppo reso invisibile, né vedrebbe il suo logo nel profilo dei membri.
3. Dopo la prima “semplificazione” dei gruppi, sono scomparsi circa 1.000.000 di gruppi su Linkedin.
- Il 13-10-2015 Linkedin aveva circa 2,2 milioni di gruppi visibili e ricercabili.
- Il 17-10-2015, dopo l’inizio della trasformazione in nuovi gruppi, erano rimasti 1,25 milioni di gruppi visibili e ricercabili.
- Il 29-10-2015, dopo circa due settimane dall’inizio della trasformazione, ci sono 1,19 milioni di gruppi Linkedin visibili e ricercabili.
Sono scomparsi circa un 1.000.000 di gruppi Linkedin, e quelli visibili e ricercabili, invece di riprendere a crescere, continuano a sparire. Non sapremo mai quanti saranno stati chiusi e quanti saranno diventati non elencati. In termini percentuali, circa il 45% dei gruppi Linkedin è scomparso.
La seconda semplificazione dei gruppi è avvenuta nel 2018 e inizialmente è stata altrettanto devastante.
4. Non ci sono più i sottogruppi, diventano gruppi indipendenti.
Tutti i sottogruppi sono diventati nuovi gruppi, totalmente indipendenti dal gruppo padre che li ha generati. Dalle ultime chiarificazioni di Linkedin, che ho reperito in rete, non ci dovrebbero essere problemi di superamento dei limiti.
Il limite massimo di gruppi che un singolo proprietario può possedere nella vecchia versione, era 10. Si potevano creare e possedere, fino a 20 sottogruppi.
Per calcolare il totale dei gruppi posseduti, Linkedin non fa distinzioni tra amministratori e proprietari. Ad esempio, chi possiede due gruppi con sei sottogruppi ed è manager in altri tre, totalizzerà 11 gruppi. Leggendo i chiarimenti, fatti dal manager dello sviluppo dei gruppi, ho saputo che:
- Il limite dei gruppi, che un utente Linkedin può possedere o di cui può essere manager, è stato portato da 10 a 30 gruppi totali.
- Ogni utente Linkedin poteva aderire a massimo 50 gruppi e a 50 sottogruppi. Adesso si può aderire a massimo 100 gruppi.
Alcuni suggerimenti per chi deve creare nuovi gruppi o per chi aveva i sottogruppi.
Ti suggerisco di creare una tua pagina web per riunire tutti i tuoi gruppi e gli ex sottogruppi. Dopo il disastro fatto da Linkedin con le pagine di descrizione dei gruppi, è meglio tenerne una copia per non perderla.
5. La sezione promozioni nei gruppi è stata rimossa.
Tutte le discussioni, contenute nella sezione promozioni, sono state rese inaccessibili. Solo poche ore prima della loro cancellazione, il manager dello sviluppo dei gruppi di Linkedin ha rotto il silenzio sulla loro sorte. Dopo centinaia di richieste di informazioni, si è degnato di informarci che tutte le discussioni nella sezione promozioni sarebbero andate perse.
C’è chi ha il coraggio di dire che i blog indipendenti stanno per estinguersi, e che in futuro i contenuti verranno prodotti solo sulle grandi piattaforme social.
Linkedin è diventato il campione delle distruzioni dei contenuti prodotti dagli utenti. Oggi le promozioni, ieri i sondaggi, domani quali contenuti, creati con il nostro sudore, distruggerà Linkedin? Al contrario, Facebook ha introdotto nei suoi gruppi i sondaggi e altre funzionalità che Linkedin aveva e ora non ha più.
Non mi risulta nemmeno che altri social network abbiano distrutto milioni di contenuti prodotti dagli utenti come ha fatto Linkedin. Fortunatamente, Linkedin non può nemmeno sfiorare il nostro sito web.
6. L’App dei gruppi Linkedin.
Quando Linkedin decise questa lista di folli cambiamenti, l’App dei gruppi avrebbe dovuto garantire il futuro die gruppi. Invece, è stata rilasciata solo l’App dei gruppi Linkedin per iOS e, come da me previsto, quasi nessuno la utilizzava. L’App per Android non è stata mai rilasciata. Alla fine, LinkedIn ha chiuso l’App dei gruppi a inizio 2018 e i gruppi sono stati reinseriti nell’home page e nell’App principale, spero definitivamente.
7. Sono arrivate le foto, i video e le menzioni nei gruppi.
Ci sono state importanti aggiunte e rimozioni di funzionalità dentro Linkedin che successivamente sono arrivate nei gruppi. Nei post su Linkedin si possono inserire foto, video e documenti in vari formati. Le immagini aumentano notevolmente l’espressività e la potenza comunicativa dentro i gruppi. Le foto, i video e i documenti, al contrario dei link a contenuti esterni, mantengono gli utenti dentro Linkedin.
Ma non sono tutte rose e fiori, le foto nei gruppi possono creare qualche problema. Le immagini offrono un’arma in più a chi fa spam, rendono più facile la copia non autorizzata dei contenuti e la diffusione di foto vietate nei gruppi.
Si potranno menzionare i membri del gruppo nelle discussioni e chi verrà menzionato dal compagno di gruppo in una discussione, riceverà una notifica. Per farlo basterà scrivere il simbolo @ seguito dal nome e dal cognome del compagno di gruppo.
Si possono menzionare i compagni di gruppo sia nei commenti che nei post, lo si può fare sia dall’interfaccia web che dall’App.
8. Con la nuova interfaccia dei gruppi le discussioni sono ordinate solo per data.
Nella vecchia interfaccia dei gruppi si potevano vedere le conversazioni ordinate per data, oppure per “più popolari”. Ordinando le discussioni per “più popolari”, si potevano vedere quali erano quelle più commentate o più consigliate.
Ora si possono vedere solo le discussioni in ordine cronologico, partendo dalle più nuove. Questo cambiamento lo considero negativo, le discussioni più popolari o più amate andranno perse. Non c’è più modo di sapere quali sono le discussioni più popolari nel gruppo.
L’ordinamento per data delle conversazioni è limitato agli ultimi post inseriti, all’incirca l’ultimo anno. Per cui è impossibile scorrere tutti i post inseriti in un gruppo che esiste da molti anni.
- C’è da notare che Facebook, ha intelligentemente copiato il funzionamento dei vecchi gruppi Linkedin.
Più che gruppi di discussione, i nuovi gruppi Linkedin adesso sono simili alle liste di Twitter, contano solo i post più recenti. Con la grossa differenza che su Twitter non ci sono i gruppi e soprattutto i tweet sono normalmente visibili da tutti gli utenti di Twitter e spesso sono anche indicizzabili da Google.
La funzione di ricerca interna ai gruppi, per trovare post e discussioni utili.
Nei gruppi, le migliori discussioni e i migliori post, si potevano trovare con la funzione di ricerca con parole chiave. La funzione di ricerca interna al gruppo era fondamentale per permette di trovare i post che trattavano gli argomenti di nostro interesse.
La funzione di ricerca nei gruppi è stata introdotta nel 2015, rimossa nel 2018 e infine reintrodotta nel 2019, ma funziona sempre male.
9. La sezione Lavoro dei gruppi.
Prima si poteva scegliere se avere nel proprio gruppo la sezione lavoro, poi tutti i gruppi Linkedin avevano obbligatoriamente una sezione lavoro, alla fine, nel 2018, Linkedin ha eliminato la sezione lavoro nei gruppi.
10. La lunghezza dei commenti e dei post è stata drasticamente ridotta.
I commenti e i post nei gruppi Linkedin potevano essere lunghi massimo 4000 caratteri.
Questi sono i nuovi limiti delle dimensioni dei post e dei commenti nei nuovi gruppi Linkedin:
- La lunghezza massima, dei post è stata dimezzata a 2000 caratteri, con il titolo lungo 200 caratteri.
- Il limite per i commenti è stato ridotto ancora di più, ora i commenti possono essere lunghi massimo 1000 caratteri.
11. La funzione di ricerca tra i membri del gruppo è stata ridotta a nome e cognome.
Prima i membri potevano fare ricerche di altri membri che condividevano lo stesso gruppo anche per funzione lavorativa o altro. Adesso non porranno più farlo. Rimane solo la funzionalità di ricerca dei membri del gruppo, per nome, cognome. I manager possono ordinare come sempre gli iscritti anche per data di adesione.
12. I problemi per i proprietari e gli amministratori dei gruppi Linkedin.
Ci sono tutta una serie di modifiche che mi fanno un po’ paura e alcune sono, secondo me, molto negative:
La moderazione dei membri dei nuovi gruppi è scomparsa.
Una modifica così importante del funzionamento della moderazione non è era mai stata resa nota ufficialmente da Linkedin. Anni di moderazione dei gruppi resi di colpo inutili da Linkedin. Così hanno costretto i moderatori ad espellere quasi sempre chi era stato solo moderato o chi sarebbe stato solo moderato.
Tutti i nuovi iscritti, appena entrati nel gruppo, potranno scrivere nuove discussioni o commenti.
Prima si potevano tenere per un certo tempo i nuovi iscritti sotto osservazione. Ora chi entra in un gruppo potrà scrivere subito, e se il nuovo iscritto inserisse dei messaggi di SPAM? Li dovrebbe mettere automaticamente in sospeso Linkedin, ma raramente è in grado di farlo.
Linkedin dichiara che nella nuova versione dei gruppi ha potenziato i filtri antispam.
La nuova moderazione automatica funziona ancora male, ferma messaggi innocui e non ferma buona parte dello spam. Dietrofront, la moderazione preventiva dei messaggi dei nuovi iscritti è stata reintrodotta, ma ora è solo Linkedin che decide per quanto tempo i nuovi iscritti devono essere moderati.
I nuovi membri non possono commentare subito nei gruppi. Alcuni mi chiedono: perché non riesco ad inserire commenti o nuovi post? Spesso è direttamente Linkedin che li tiene sotto moderazione, non i manager dei gruppi. Era meglio prima, quando erano i proprietari dei gruppi a decidere se e per quanto tempo moderare i nuovi membri.
Dalla nuova interfaccia dei gruppi non si possono approvare in un colpo solo tutte le richieste in attesa di ammissione.
Nella nuova interfaccia dei gruppi, bisogna approvare ogni richiesta di ammissione singolarmente. Si può vedere anche il titolo lavorativo di chi è in attesa di moderazione. Per avere maggiori informazioni bisogna però entrare nel profilo di ogni persona.
I messaggi al gruppo saranno “ottimizzati” per ridurre il numero di email.
Questo punto non è chiaro. Da sempre, solo Linkedin decideva cosa mandare nei riassunti del gruppo via email, non il proprietario o il manager. Se fosse solo un raggruppamento per non creare disturbo non sarebbe un problema. Quello che è successo è che gli annunci al gruppo non funzionano più nei nuovi gruppi. Anche a causa di queste “ottimizzazioni”, il livello di attività nei gruppi è crollato.
Linkedin gioca con gli annunci al gruppo.
Ad esempio, volete organizzare un incontro con gli iscritti del vostro gruppo? Linkedin manda il messaggio a chi gli pare. Anche chi ha scelto di essere informato tramite gli annunci del gruppo, potrebbe non ricevere la comunicazione. Linkedin ha reso questo strumento deliberatamente inaffidabile e quindi quasi inutile. Senza contare che per molti mesi gli annunci dei gruppi smettono di funzionare del tutto, poi funzionano per un paio di mesi e poi smettono di funzionare di nuovo.
In molti si lamentano e si disperano da molto tempo, alcuni scrivono a Linkedin, “nemmeno mia moglie riceve più gli aggiornamenti!”. Linkedin ha dichiarato che questa funzionalità resterà nei nuovi gruppi, ma con i soliti malfunzionamenti.
Permettetemi un po’ di ironia nel dare questa informazione. Linkedin dice di riuscire a valutare se, chi ha chiesto di ricevere gli annunci del gruppo, sia veramente sicuro di volerli ricevere. L’unica spiegazione possibile che mi viene in mente è che ci riescano con la telepatia. Quando poi l’annuncio non arrivava quasi a nessuno di quelli che avevano chiesto di ricevere gli aggiornamenti, Linkedin rispondeva che avevano, da molto tempo, un problema molto complesso. La telepatia, si sa, non è facile da implementare. Da ridere, per non piangere.
I proprietari e i membri dei gruppi avevano già perso tante cose:
I sondaggi sono spariti molto tempo fa, compresi quelli terminati. Non ci sono post in evidenza nel gruppo come selezione dell’amministratore. Non è più possibile eliminare in un colpo solo tutti i messaggi di uno spammer.
Senza l’impegno, l’inventiva e l’esperienza di chi gestisce le comunità online, le community degenerano nel caos o si bloccano. Una delle comunità online che ho fondato ha oltre 140.000 iscritti, so di cosa parlo. Sarebbe un errore fatale demotivare i proprietari dei gruppi o rendergli la vita ancora più difficile.
13. Conclusioni:
Dopo aver visto tutti i dettagli dei nuovi gruppi, facciamo un bilancio tra miglioramenti e peggioramenti.
Conseguenze positive dei nuovi gruppi Linkedin:
- Saranno contenti gli appassionati di foto, infografiche e fumetti, potranno fondare gruppi tematici o arricchire quelli esistenti.
- Chi non sa usare Linkedin potrebbe avere dei benefici dalla drastica semplificazione.
- Chi fa content marketing, avrà più opportunità di entrare in gruppi abbandonati dai moderatori, ormai disperati e demotivati. Probabilmente, chi fa content marketing riuscirà a monopolizzare molti gruppi.
- Le discussioni più nuove avranno tutta l’attenzione del gruppo. La quantità sarà premiata a discapito della qualità.
- Le prime righe della descrizione del gruppo sono sempre visibili, in alto a destra, nella pagina delle discussioni.
- Ora è più facile cercare le discussioni vecchie per parola chiave. Ma la funzione ricerca non sempre funziona e in pochi la usano.
- Dopo le proteste, è stata reintrodotta, per tutti, la funzionalità di ricerca per parola chiave, tra i profili dei membri del gruppo. Purtroppo, adesso è possibile fare ricerche solo per nome e cognome.
- Linkedin, dopo numerose proteste, ha finalmente tolto il limite dei messaggi privati per i proprietari dei gruppi e i loro manager. Per i normali membri dei gruppi rimane il limite del numero dei messaggi privati.
- E’ stata finalmente reintrodotta la vista riassuntiva dei gruppi a cui si è aderito e di cui si è manager, con tutte le informazioni necessarie per capire cosa succede nei gruppi. Anche questo punto è un successo ottenuto dopo molte accese proteste.
- Hanno finalmente reinserito la possibilità di bloccare un membro del gruppo direttamente dal messaggio. Ci sono voluti due anni di lamentele per rimettere questa funzionalità.
Conseguenze negative dei nuovi gruppi Linkedin:
La scelta dei gruppi a cui aderire, si è drasticamente ridotta.
Dopo la trasformazione in nuovi gruppi, quasi il 45% dei gruppi Linkedin non sono più visibili. Non si sa se siano scomparsi temporaneamente, se siano diventati “non elencati” o se siano stati chiusi definitivamente. L’App principale di Linkedin non permette di ricercare i gruppi e visualizza solo qualche singolo post che finisce negli aggiornamenti.
Le ricerche di gruppi a cui aderire, fatte per parola chiave, danno risultati apparentemente senza senso.
Può succedere che gruppi elencati di grandi dimensioni non compaiono più in alcune ricerche. Dovrebbero essere finiti in fondo al risultato della ricerca a pagina 100 o 1000. Ho fatto varie prove e purtroppo l’algoritmo sembra veramente fatto male, gruppi inattivi di 10 persone possono trovarsi in cima alla lista delle ricerche mentre gruppi molto grandi e attivi sono in fondo o non compaiano. Linkedin dice che hanno ottimizzato le ricerche in base agli interessi delle persone, secondo me hanno fatto un ennesimo disastro.
Creare un gruppo professionale su Linkedin potrebbe non avere più senso.
I commenti nei nuovi gruppi sono liberi per tutti i membri. I nuovi membri, appena entrati, possono immediatamente postare nuove discussioni.
I gruppi sono diventati difficili da trovare e da seguire.
Purtroppo, i gruppi sono diventati quasi invisibili per molti utenti Linkedin. Nel 2018 Linkedin dice di voler migliorare la situazione ma la realtà è che siamo ancora lontanissimi dai tassi di crescita e partecipazione dei vecchi gruppi!
Linkedin ha nascosto i gruppi nell’interfaccia da PC e li ha tolti dall’App principale. Su mobile i gruppi sono una chimera quasi irraggiungibile. Hanno sabotato gli annunci al gruppo. La pagina con le discussioni più attive non esiste più e una sola conversazione può essere messa in evidenza.
Non mi meraviglia che la partecipazione dei membri nei gruppi invece di aumentare sia crollata. Nei grandi gruppi anche le richieste di iscrizione sono crollate. Solo i tentativi di spam sono rimasto uguali, i bot non si stancano mai.
Creare un gruppo con contenuti di qualità, che possano essere indicizzati da Google e possano essere condivisi, è ora impossibile.
Mi dispiace per chi ha investito nella qualità dei gruppi Linkedin. I contenuti di qualità, non solo non potranno essere condivisi fuori dal gruppo, ma non potranno nemmeno emergere al suo interno.
La moderazione automatica più un problema che un’opportunità.
La moderazione automatica potrebbe riuscire a contrastare lo spam, ma più sarà stringente più bloccherà per sbaglio i commenti innocui. Era meglio lasciare ai proprietari la possibilità di decidere il livello di moderazione.
Commenti finali.
Dopo molti mesi, posso dire che, nonostante gli sforzi di Linkedin per limitare i danni fatti, i gruppi Linkedin sono stati depotenziati. Il confronto tra i gruppi Linkedin e quelli Facebook è impietoso, i gruppi Linkedin hanno perso moltissime funzionalità utili. Ora, l’unico vantaggio che rimane ai gruppi su Linkedin è avere i profili professionali e una funzione di notifica dei contenuti scelti dai manager dei gruppi.
La mia prima sensazione era probabilmente quella giusta. Alcuni cambiamenti di Linkedin, erano stati dettati principalmente dalla speranza di “fare cassa”, spingere servizi a pagamento e pagine aziendali, e aumentare le visualizzazioni di pagina con metodi discutibili. Ora che Linkedin è di Microsoft, almeno i trucchetti masochistici per illudere i possibili compratori, non dovrebbero servire più.
Quasi tutti i proprietari e i moderatori sono furiosi per i cambiamenti introdotti nei nuovi gruppi. Gli iscritti a Linkedin si stanno dimenticando dei gruppi e in alcuni casi anche di Linkedin.
Come abbiamo visto Linkedin ha sistemato qualche punto particolarmente critico, le soluzioni le ho inserite qui sopra nella lista dei vantaggi della nuova versione dei gruppi. Non si sa per quanto tempo i molti ripensamenti ufficiosi rimarranno attivi.
Lo sviluppo dei gruppi è diventato caotico. Gli utenti, i manager e persino gli investitori, sembravano sempre più disorientati. Fortunatamente Linkedin è stato salvato da Microsoft. Come si capisce da questo post, Linkedin negli anni ha fatto danni, ha informato poco e ha documentato male le modifiche apportate ai gruppi.